Il Comitato Prino - Garbella mette in discussione i riscontri di Anas riguardo del progetto dell'Aurelia Bis a Imperia. Il portavoce del Comitato, Alessandro Barla esprime "profonda delusione per la mancanza di un'analisi approfondita da parte di ANAS sulla scelta progettuale, ritenuta fondamentale per soddisfare le prescrizioni della Sovrintendenza e degli altri Enti competenti". La critica più forte riguarda il fatto che "Anas non si sarebbe confrontata in modo adeguato con la necessità di una revisione progettuale coerente con l’evoluzione del territorio e le nuove esigenze urbanistiche".
Un punto cruciale sollevato dal Comitato riguarda lo studio dei flussi veicolari forniti da Anas. Il Comitato, infatti, contesta la validità dei dati utilizzati, evidenziando "che si basano su informazioni insufficienti e non scientifiche". "In particolare -si legge nelle controdeduzioni - i flussi autostradali e il tracciamento tramite black box, usati per monitorare i flussi veicolari,non sono considerati non rappresentativi della realtà del traffico su via Littardi". Barla sottolineato "come Anas affermi che via Littardi sia congestionata, mentre il Comitato ha documentato, con video e monitoraggi, che i flussi di traffico sono ben al di sotto dei valori che normalmente determinano una congestione".
Oltre alla questione dei dati, il Comitato solleva la problematica di un progetto che risale al 2004, un’epoca ben diversa da quella attuale. Il tracciato progettato all’epoca, che Anas intende mantenere, secondo il Comitato "non tiene conto dei cambiamenti nel territorio, che negli ultimi vent'anni ha visto una rapida trasformazione, passando da un'area prevalentemente agricola a una zona residenziale e turistica". Secondo il Comitato, la proposta di Anas "rischia di provocare danni ambientali e paesaggistici significativi lungo il tratto in via Ballestra, una zona che, purtroppo, non ha visto alternative progettuali adeguate, nonostante vi siano opzioni più sostenibili e giustificabili".
Un altro aspetto critico riguarda la sicurezza: "Il progetto prevede la realizzazione di una stazione di sollevamento che è progettata con una capacità insufficiente a garantire la sicurezza a lungo termine. La manutenzione costante degli impianti elettrici e meccanici, la funzionalità delle griglie e dei pozzetti di captazione delle acque meteoriche, nonché l’imprevedibilità di eventi estremi, sono fattori che potrebbero compromettere il corretto funzionamento del sistema".
Infine, il Comitato mette in evidenza incongruenze nel modello di calcolo acustico usato da Anas "con una sottostima dell'impatto del nuovo tracciato sulle zone circostanti, che includono nuovi recettori acustici. Il progetto di ANAS, infine, comporterebbe anche un piano di esproprio che include la demolizione di numerosi edifici, comprese attività commerciali, e l'acquisizione di terreni destinati ad attività turistiche-ricettive. Oltre ai danni diretti derivanti da espropri e demolizioni, il progetto richiederebbe ingenti investimenti per la realizzazione di nuove rotatorie, l'allargamento stradale e la costruzione di un ponte, aumentando così notevolmente i costi infrastrutturali".