Attualità - 19 marzo 2025, 10:54

Regione Liguria, CCIAA Riviere di Liguria e UNIGE promuovono una sinergia tra gli operatori della pesca e il mondo della ricerca

Piani di Gestione per la pesca del pesce azzurro, dei gamberi di profondità e per l'utilizzo della Sciabica

Regione Liguria, CCIAA Riviere di Liguria e UNIGE promuovono una sinergia tra gli operatori della pesca e il mondo della ricerca

La Regione Liguria, la CCIAA Riviere di Liguria in qualità di capofila del GAL FISH Liguria e l’Università degli Studi di Genova hanno sottoscritto un accordo di collaborazione volto a promuovere una sinergia proattiva tra gli operatori del settore della pesca e il mondo della ricerca. 

L’iniziativa, inserita nell’ambito del Piano Nazionale FEAMPA 2021-2027, prevede attività di ricerca di base e monitoraggio finalizzate alla predisposizione di proposte per Piani di Gestione (PdG) rivolti alla pesca del pesce azzurro (Sardina pilchardus, Engraulis encrasicolus), inclusa la pesca del novellame di sardina (S. pilchardus); dei gamberi di profondità (Aristeus antennatus, Aristaeomorpha foliacea) e all'utilizzo della Sciabica.

La gestione delle risorse da pesca effettuata secondo le modalità scaturite dalla ricerca permetterà un miglior sfruttamento delle risorse biologiche nel tempo, con conseguente beneficio per gli operatori del settore ed un incremento dei livelli produttivi, senza pregiudicare la valenza economica del comparto”, afferma Enrico Lupi, presidente del GAL FISH Liguria.

L’attenzione dell’assessorato – prosegue il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana - in questi anni si è concentrata nell’attuare politiche di sostegno verso le realtà di pesca e acquacoltura liguri, nella consapevolezza non solo di mantenere le tradizioni storiche e enogastronomiche legate al territorio, ma soprattutto di sostenere l’economia ittica ligure garantendo posti di lavoro e nuove prospettive per le future generazioni e per assicurare alla comunità ligure prodotti ittici di ottima qualità, sicuri sotto il profilo igienico-sanitario e sostenibili anche da un punto di vista ambientale”.

I cosiddetti Piani di Gestione delle risorse ittiche – prosegue il professor Giorgio Bavestrello - rappresentano lo strumento principe per rafforzare il ruolo delle comunità dei pescatori nello sviluppo locale e nella governance delle risorse di pesca. Vale la pena al riguardo ricordare il Piano di Gestione per la pesca del Rossetto nel Mar Ligure, primo piano a livello comunitario ad essere stato approvato dall’Europa e oggi giunto già al quarto rinnovo”.

Il progetto si inserisce in un’ottica di gestione consapevole della pesca e delle sue risorse, in linea con gli obiettivi della Politica Comune della Pesca (PCP) per il Mediterraneo. L’obiettivo principale è la protezione degli habitat naturali e delle specie rare o minacciate, attraverso l’applicazione di misure di gestione integrate, come il fermo pesca temporale o spaziale; il contenimento dell’effort e misure tecniche sugli attrezzi.

L’introduzione dei Piani di Gestione, secondo il Regolamento CE 1967/2006, permetterà di definire interventi mirati per contenere lo sforzo di pesca, integrando eventuali misure restrittive (by-catch, scarti, dimensioni degli attrezzi) e compensazioni socio-economiche. Gli interventi previsti rientrano nelle tipologie di studi e ricerche, condivisione della conoscenza e progetti pilota, come indicato nel Working paper EMFAF MEF 2021-2027 di FAMENET.

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