Un opuscolo anti-Aids, ideato e distribuito davanti alle scuole imperiesi dalla Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana), scatena le ire del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana. "Se sono certamente da apprezzare tutte le possibili iniziative rivolte a limitare la diffusione dell'Aids, è tuttavia necessario che queste non siano 'violente', ma rispettino valori come la libertà d'educazione e la tutela dei più piccoli che hanno il diritto di vivere l'adolescenza e le domande che essa suggerisce nel modo più naturale".
Queste le parole utilizzate dai giovani democristiani per attaccare i coetanei comunisti, rei di aver distribuito "con troppa leggerezza", davanti agli istituti scolastici cittadini, un depliant sui rischi dell'Aids.
Lo scandalo è nato perché la brochure, destinata agli studenti delle superiori, è finito per errore anche nelle mani di parecchi alunni delle medie inferiori. "Tra i destinatari sono stati scelti anche bambini di età compresa tra 10 e 13 anni - proseguono i giovani della Dc imperiese - oltre al fatto di aver eseguito la distribuzione in modo superficiale e semplicistico, gli strumenti del volantino sono parecchio discutibili, se non di pessimo gusto e di dubbia utilità, con disegnini stilizzati che sollecitano domande e curiosità da parte dei più piccoli, invece di fornire risposte agli interdetti e ignari bimbi sotto i cui occhi sono stati posti".
La replica dei Giovani Comunisti non si è fatta attendere. "L'opuscolo era destinato ai ragazzi più grandi, e se qualcuno di questi è finito nelle mani di quelli delle medie inferiori è soltanto per sbaglio, visto che gli alunni entrano ed escono dagli stessi ingressi, convivendo tutti gli studenti nello stesso edificio. E se ciò avviene, non è certo colpa nostra, ma del ministero della Pubblica Istruzione. Il materiale distribuito non contiene comunque nulla di scabroso. L'argomento è affrontato in termini chiari, scientifici e asettici, ed è illustrato con disegni molto stilizzati, certamente più castigati di molte copertine di normalissimi settimanali di informazione".