Il 'nemico' lo scorso anno è avanzato di ben 491 aree di sosta blu. Fra tre mesi, grazie alle 1.500 firme raccolte dal Comitato Promotore per il referendum contro il piano di sosta, potrà arretrare almeno di tutte quelle aree a pagamento conquistate 'a danno' degli imperiesi che saranno consultati. “Abbiamo tre mesi di tempo per raccogliere le firme necessarie per indire il referendum – annuncia la presidente Elisa Siri –. Tutti noi siamo volontari e ci attiveremo con i banchetti nei mercati del giovedì a Porto Maurizio e del sabato a Oneglia sperando nell’’adesione di tanti imperiesi”.
In effetti il Comitato ha già sperimentato la stessa azione lo scorso anno, con il raggiungimento di 2 mila firme in 15 giorni contro il Piano della sosta appena approvato dal consiglio, ma finito male in quanto il referendum è previsto dallo Statuto Comunale ma non ne esiste la regolamentazione, mai definita e mai votata.
Così la squadra formata dalla presidente Siri, dal suo vice Roberto Duc, con Ornella Campagna, Alida Civile e Mario Gelsomino, ci riprova ben conscia delle difficoltà che avrà di fronte. “L’anno scorso – ricorda Duc – siamo stati vittime di ogni possibile intralcio anche burocratico ma non ci siamo persi d’animo”. La situazione della viabilità cittadina non permette disattenzione. “I nuovi parcheggi a pagamento – spiega il vicepresidente Duc –sono situati soprattutto in zone centrali e vicine alle aree storiche senza riguardi per i residenti, l’abbonamento annuale ha un costo di ben 715 euro che, però, è valido soltanto in quella zona, nelle altre anche l’abbonato deve pagare la sosta”.
Insomma, l’obiettivo del Comitato civico e apartitico, come tengono a precisare i suoi membri, è quello di riuscire all’abrogazione di quel piano. “Ovviamente possiamo accettare soltanto le firme dei residenti – avverte la presidente – Siamo tutti consapevoli che non esiste alternativa. Il servizio pubblico è inaffidabile, senza orari per la congestione del traffico anche tra i due rioni e non è giusto che a pagarne le conseguenze siano i cittadini”.
Questa volta sembra che anche l’opposizione non si sia persa in dannose e inutili divisioni. “È un’iniziativa importante – afferma Ivan Bracco, consigliere Pd – Imperia si risveglia e utilizza uno strumento democratico anche per affrontare un vero problema da risolvere con un piano studiato e non raffazzonato come avvenuto finora”.
E non è, ovviamente, l’unica voce in campo. “La scelta dell’amministrazione è fondata soltanto su ragioni economiche – contesta Lucio Sardi, opposizione di Allenza Verdi Sinistra in consiglio – Sarà il referendum a mettere a posto le cose affidando agli imperiesi le scelte per la comunità già decise da pochi”. Importante e qualificante anche la presenza del segretario cittadino del Partito Democratico. “Dopo un anno – tiene a precisare Paolo Berlanda – l’amministrazione avrebbe dovuto attivarsi, invece noi ci siamo già espressi con il questionario sulla mobilità ma pure la raccolta firme servirà per smuovere un’amministrazione carente”.