Calcio - 18 febbraio 2025, 07:00

IL PUNTO. Imprenditori romani ed emiliani interessati all'Imperia Calcio: passione o affari?

Dopo il fallimento dell'Albenga, i tifosi nerazzurri osservano ma temono che il futuro del club possa essere condizionato da logiche puramente economiche

IL PUNTO. Imprenditori romani ed emiliani interessati all'Imperia Calcio: passione o affari?

L'esclusione dell'Albenga dal campionato di serie D, dopo essere finita in mano 'foreste', non può che far sorgere interrogativi. Negli ultimi tempi, infatti,  l'Imperia Calcio sembra essere diventata il centro dell'attenzione di diversi imprenditori provenienti da Roma e dall'Emilia, interessati a rilevare la storica società nerazzurra.

 Nulla di strano, verrebbe da dire, se non fosse per l’evidente intento imprenditoriale, per la verità, onestamente, nemmeno sottaciuto dagli interessati. Gli imprenditori in questione non fanno, dunque,  mistero di andare alla ricerca dell''affare'.

 L’ingresso di nuovi investitori nel mondo del calcio imperiese potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio per una squadra che ha bisogno di solidità economica e progettualità. La crisi finanziaria che attanaglia molte squadre di provincia rappresenta un’occasione. Un approccio legittimo dal punto di vista imprenditoriale, ma che rischia di trasformare una il club di piazza d’Armi in un mero asset commerciale, dimenticando il valore identitario che una squadra di calcio ha per la comunità imperiese, al netto dei rischi.

Nel frattempo, tutti sembrano affollarsi attorno al sindaco, quasi fosse un sovrano medievale in grado di assegnare investiture senza alcun tipo di bando o gara pubblica. Gli emiliani vorrebbero costruire uno stadio nuovo, mentre i romani mettere mano al “Ciccione”. 

Il calcio, si sa, è il biglietto da visita di una città e spesso le amministrazioni locali si trovano a dover mediare tra le esigenze economiche e la passione dei tifosi. Ma il rischio è che il futuro dell'Imperia Calcio venga deciso non sulla base di un progetto sportivo serio e sostenibile, bensì sulle convenienze di chi cerca di trarre il massimo profitto dalla situazione. 

I tifosi, vera anima della squadra, osservano con preoccupazione questa corsa all'acquisto, temendo che le loro speranze vengano schiacciate da logiche imprenditoriali. La domanda che sorge spontanea è: chi vuole davvero il bene dell'Imperia Calcio e chi, invece, vede solo un'opportunità di business? Il futuro della squadra merita rispetto e trasparenza, perché una città senza una squadra che la rappresenti con dignità è una città che perde un pezzo della propria identità.

Diego David

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