I costi di gas ed energia elettrica sono schizzati alle stelle. Così non è esagerato parlare di miracoli per pareggiare i conti della piscina comunale 'Felice Cascione'. La situazione illustrata da Matteo Gai, direttore generale della struttura, sembra proprio indurre a definire così i bilanci soprattutto in considerazione delle spese fisse. “Rispetto agli scorsi mesi di settembre e ottobre – sottolinea il direttore – da novembre stiamo subendo aumento del 30/40 per cento che si tramuta in un costo giornaliero di 800 euro circa”.
A questo importo si deve ovviamente aggiungere quello dell’energia elettrica. “In questo caso – prosegue Gai – ogni mattina apriamo l’attività con 400/500 euro di debito per la luce: in totale, quindi, tutti i giorni spendiamo circa 1.000 euro sia che ci siano utenti o meno”.
D’altronde la funzione della piscina non esimere da essere un servizio essenziale per tutta la città. “Non abbiamo alternative immediate – ammette – Se non ci preoccupassimo di avere l’acqua delle vasche alla giusta temperatura non solo non avremmo più utenti ma tanto meno potremo considerarci come pubblico servizio”.
Certo che la matematica non è amica. “Soltanto per l’energia elettrica – Gai fa i conti – spendiamo quasi il doppio rispetto al recente passato, da 400 a 700 euro giornalieri: negli anni 2022/23 questi costi erano già aumentati a dismisura per calare nel 2024 e aumentare nuovamente in questi mesi, ovviamente nella stagione fredda quando la richiesta di energia raggiunge il massimo”.
Purtroppo non esiste neppure la possibilità di un ragionevole e civile confronto con le aziende erogatrici. “Non possiamo neppure pensare di non pagare qualche bolletta – spiega Matteo Gai – Basti pensare che a dicembre scorso, con dieci giorni di chiusura, abbiamo speso quasi 40 mila euro: con la modesta forza contrattuale di cui disponiamo rischieremo di rimanere al freddo e al buio mentre possiamo sperare in contributi a fondo perso all’ente locale che, però, drogano e falsano il mercato”.
Rimane, perciò, un’unica soluzione che, almeno in buona parte, potrebbe risolvere il problema. “Risolvere il problema alla radice – avverte il direttore – significa rivolgere l’attenzione al fotovoltaico e alle pompe di calore: un progetto già pensato per la prossima estate che, magari insieme all’eolico, ci permetterebbe di non essere 'sottomessi' alle solite fonti e di avere una sana gestione della piscina”.