Ad un mese di distanza dalla denuncia del sindaco di Imperia Claudio Scajola per le minacce ricevute le indagini hanno preso una nuova strada.
Se inizialmente l’attenzione si era focalizzata su una possibile vendetta personale da parte di un cittadino multato ora spunta l’ombra di un writer che potrebbe essere legato alla galassia dei centri sociali.
Il lavoro investigativo in corso include l’analisi di episodi dal tenore analogo che si sono verificati negli anni passati in altre città, come Sarno e Latina, dove scritte minacciose erano state rivolte a figure politiche o comunità straniere , quali «Cofano infame per te ci son le lame», «sindaco infame per te ci son le lame» ma anche «Marocchino infame per te solo lame».
La Digos ha visionato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, nonostante le immagini risultino di difficile interpretazione. Emergono, però elementi, utili che avrebbero portato all’identificazione di un writer che in qualche modo è vicino a un centro sociale con sede nei dintorni di Roma.
Fonti vicine agli inquirenti suggeriscono che a collegare il sospetto alle scritte siano stati dettagli specifici nei caratteri utilizzati, giudicati identici. Il possibile autore della frase incriminata scoperta su un muro del quartiere di Castelvecchio potrebbe essersi spinto sino in Riviera ed aver frequentato il capoluogo in occasione di eventi imperiesi.
L’inchiesta aperta dalla magistratura si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso agglomerati di militanti non meglio identificati della zona di Roma, dell’ambito dell’eterogenea galassia dei centri sociali.
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