Imperia, alla conclusione di un anno dedicato alle memorie della sua fondazione e alla vigilia di un nuovo anno, incarna come sempre l'aspirazione al cambiamento e al tempo stesso il richiamo protettivo ad un passato idealizzato, forse un po' sfumato, inafferrabile, vagheggiato.
Una situazione particolare tra il reale e l'onirico che ricorda in qualche modo il mito di Elpenore nell'Odissea, un mito che rinvia all'omonima e rara sindrome nota nella psicologia moderna come sindrome di Elpenore: una condizione che evoca le parasonnie o "ubriachezze da sonno" tra la dimensione del sonno appunto e il risveglio. In una certa letteratura viene definita anche la sindrome dell'uomo qualunque che non ha la possibilità di sognare la gloria degli eroi e si smarrisce e scompare in maniera anonima, non lasciando traccia.
Imperia spesso non sfugge a questo stato confusionale che è tipico dello sfortunato compagno di Ulisse che nel XI libro dell'Odissea si addormenta, poi si sveglia improvvisamente e precipita rovinosamente dal tetto della reggia di Circe, senza potersene accorgere. Tuttavia questa città nutre ancora la speranza di non affondare nel mondo delle ombre grazie ai talenti incompiuti che conserva.
Elpenore non segue purtroppo il destino di Ulisse di tornare ad Itaca e celebrare la vittoria sui suoi nemici, ma la sua ombra riaffiora dolente dal regno dei morti e si presenta all'eroe omerico che ne piange la perdita e gli tributa l'onore di tumulo su cui piantare un remo, simbolo del viaggio per mare. E il tutto in un racconto che è ricco di riferimenti liguri, dal momento che, come dice Euripide ne "Le Troiane", Circe era ligure (secondo la leggenda era addirittura regina dei Liguri) e così le sirene.
E il mare ligure per Imperia e per i suoi molti volti rappresenta la continuazione della terra, un arco di terra e di mare che univa una volta le genti liguri da est ad ovest. La continuazione, dunque, di un cammino, quello di Imperia, iniziato ormai da più di cento anni che non merita di arrestarsi e scivolare nel moderno Ade delle foglie morte. Le recenti classifiche nazionali premiano e condannano contemporaneamente un'Imperia double face.
Ne discende pertanto una riflessione che non spetta più solo a chi ne regge le sorti, ma anche a chi ne vive la quotidiana esperienza nel chiaroscuro al fine di evitare di soffrire la sindrome di Elpenore.