Un importante focus sulla sanità territoriale è quello andato in scena oggi al teatro Salvini di Pieve di Teco, con la conferenza dal titolo "Sanità e comunità in valle – da un'idea ad un progetto", organizzato da Asl1 e Unione dei Comuni dell'Alta Valle Arroscia e patrocinato dalla Provincia di Imperia.
E' stata l'occasione per mettere al centro l'entroterra, per parlare della politica regionale di coesione, le cosiddette Aree interne che sono contraddistinte dalla presenza di piccoli Comuni, lontani dai servizi essenziali - quali scuola, sanità e mobilità. Con questa conferenza si è voluta porre l'attenzione di quanto sia importante avere dei presidi e punti di riferimento per la salute e il benessere collettivo.
L'area interna della Valle Arroscia è composta di 11 Comuni, per una superficie di 254 Kmq ed un totale di 4.435 (dati 2019) abitanti distribuiti su 40 frazioni; risulta la terza area meno popolosa a livello nazionale, con una popolazione c.d. anziana, ovvero persone over 64 anni, pari al 31,7%; più precisamente l'11% è in fascia 0/17, il 30% in fascia 18/45, il 28% in fascia 46/64, il 31% in fascia >65 anni. I nati nel 2017 sono stati 30 (fonte Istat), le donne in età fertile erano circa 600. Si tratta quindi di un'area caratterizzata da bassa popolazione, bassa densità demo-grafica, distanza dalle strutture ospedaliere, presenti a Imperia e Sanremo, e dagli ambulatori medici/specialistici. Il progetto Aree Interne Valle Arroscia, per l'Area della Sanità, si articola in 4 azioni:
Infermiere di Famiglia e di Comunità:
L'attività dell'Infermiere di famiglia e Comunità (di seguito IFeC) è rivolta a tutta la popolazione con particolare attenzione agli anziani. L'IFeC è il professionista cardine che, insieme al Medico di Famiglia e agli altri attori delle cure primarie, garantisce la promozione e la tutela della salute dei cittadini. Assume un ruolo di prossimità, per la rilevazione precoce dei fattori di rischio e per l'azione di prevenzione e di presa in carico della bassa soglia socio-sanitaria. L'IFeC, attraverso la visita domiciliare, valuta i bisogni delle persone, identifica i problemi ed elabora un piano individuale di assistenza condiviso con tutti gli attori della rete territoriale. L'infermiere attiva le risorse formali ed informali del territorio, e, anche laddove non ci siano bisogni sanitari manifesti, lavora sull'empowerment delle persone, sull'educazione sanitaria, sulla correzione e trasformazione dei determinanti per la salute, promuove stili di vita sani: Sono stati destinati alla valle Arroscia
IFeC che avevano già conseguito il Master; ma il progetto prevede il finanziamento di corsi di aggiornamento e l'acquisto di attrezzature informatiche e KIT ad uso dei suddetti professionisti.
Residenza Aperta:
Si tratta di un'azione, ancora non attuata, che consentirebbe di rispondere al bisogno di cure domiciliari a partire da realtà presenti sul territorio, riducendo tempi di spostamento e ottimizzando i costi al fine di migliorare la rete locale attraverso l'integrazione dei diversi professionisti (MMG, PLS, IFEC, servizi sanitari, servizi sociali, residenze accreditate, risorse informali), per sostenere le persone a casa il più a lungo possibile, attraverso: a) l'erogazione di cure domiciliari, b) accoglienza diurna negli spazi comuni della struttura rivolta ad un numero di anziani proporzionale alla capacità recettiva della struttura e previa autorizzazione all'ingresso della ASL per fornire sostegno integrato alla vita quotidiana, c) attività ambulatoriali: riabilitazione ambulatoriale a bassa complessità, visita medica specialistica.
8.4 Potenziamento Specialistica Ambulatoriale:
Dal momento che i servizi ambulatoriali ed ospedalieri sono ubicati, principalmente, nei Comuni Costieri, si intende perseguire la permanenza dell'anziano/ della persona fragile al domicilio, implementando i servizi ambulatoriali in Valle, evitando gli accessi inappropriati ed evitabili al Pronto Soccorso, al fine di alleggerire il carico assistenziale delle famiglie, prevenire e ritardare l'istituzionalizzazione degli anziani. Il progetto è rivolto a tutti i residenti con particola-re attenzione agli anziani nel territorio, affetti da patologie croniche e all'area materno infantile. Più precisamente, introdurre la figura dell'Ostetrica di Comunità, aumentare il n. di ore del cardiologo, che riceve in Valle e introdurre un monte ore di Psicologia, per la presa in carico, precoce, del disagio giovanile. I finanziamenti consentiranno, inoltre, l'acquisto di un ecografo ed un corso di formazione per l'utilizzo di un ecografo rivolto ai MMG.
Potenziamento del Servizio di Emergenza:
Il progetto elaborato dalla Croce Rossa Italiana di Pieve di Teco e dalla Croce Bianca di Pornassio coniuga telemedicina e assistenza infermieristica avanzata sul territorio. Sono state acquistate da ASL 1 n. 2 ambulanze di tipo c (di soccorso avanzato), date in comodato d'uso gratuito alla Croce Rossa di Pieve di Teco ed una alla Croce Bianca di Pornassio. Si tratta di ambulanze, integrate alla rete del servizio 112, dotate di elettrocardiografo; i volontari a bordo potranno effettuare, su richiesta del personale di C.O. 118, un tracciato elettrocardiografico che il medico di centrale referterà in tempo reale. I volontari, adeguatamente formati dal personale della C.O. 118, saranno in grado di posizionare gli elettrodi sul torace del paziente e di inviare il tracciato al medico della C.O. che referterà in tempo reale, sulla base del risultato saranno date indicazioni ai volontari (paziente da portare in ospedale, rendez-vous con automedica, invio di elisoccorso).
All'evento ha portato i suoi saluti il professor Massimo Nicolò Assessore alla Sanità di Regione Liguria che ha affermato: "Con la riorganizzazione territoriale, Regione Liguria, attraverso i punti di prossimità, è in grado di proporre una dislocazione sul territorio ligure per rispondere alla necessità di un’offerta di prossimità, garantendo, nel contempo, la centralità sul proprio ambito di pertinenza. L’obiettivo è quello di intercettare i bisogni sociosanitari della popolazione della Valle Arroscia, dando risposte immediate infermieristiche e sociali e guida i cittadini nell'accesso ai servizi. La figura che opererà nei presidi è l'infermiere di Comunità che accoglie i cittadini gratuitamente in presentazione diretta o inviati dal medico di medicina generale, per supportarli tramite azioni di prevenzione delle cronicità, presa in carico della fragilità e svolge anche attività infermieristiche ambulatoriali. Altro progetto che a breve partirà per supportare ulteriormente gli abitanti delle aree interne è quello dello psicologo di base, che vede l’affiancamento di questa figura al medico di medicina generale per far fronte alle situazioni di disagio e fragilità”.
Anche Claudio Scajola presidente della Provincia di Imperia e sindaco del Capoluogo ha evidenziato a proposito: "Vedere questa nostra comunità, che gravita attorno a Pieve di Teco, così attiva è motivo di grande soddisfazione. Negli anni abbiamo affrontato insieme, con risultati positivi, temi importanti per il nostro territorio, come quello del trasporto pubblico. Oggi, con questo incontro dedicato al tema socio-sanitario, affrontiamo un argomento cruciale. È un’occasione preziosa per riflettere su come strutturare al meglio i servizi, con particolare attenzione al ruolo futuro della Casa di Comunità. Anche grazie alle analisi e ai contributi in giornate come questa dovremo riflettere su idee e proposte utili per costruire un modello di assistenza sempre più efficiente e vicino alle esigenze dei cittadini”.
Per Maria Elena Galbusera Direttore Generale di Asl1, "Quello di oggi è stato un importante confronto sulle attività di Asl1 e dei comuni dell'entroterra a sostegno della sanità territoriale e della progettualità. Le cosiddette aree interne sono una risorsa fondamentale, un valore aggiunto che va sostenuto per dare il giusto servizio alla collettività. Tutto ciò è reso anche possibile dalla collaborazione con gli enti locali, infatti colgo l'occasione per ringraziare Regione Liguria, Provincia di Imperia, Comune di Pieve di Teco e l'Unione dei Comuni della Valle Arroscia, per l'azione di rilancio dell'entroterra".
Alle parole del DG Galbusera fanno eco quelle del Direttore Socio Sanitario di Asl1 Dott. Fabrizio Polverini: "La sanità dell'entroterra è importantissima proprio per via della sua orografia e conformazione che comporta delle distanze dagli ospedali e dai luoghi di cura parecchio distanti, oltre ad un'alta concentrazione di anziani e fragili che hanno bisogno della sanità. Fortunatamente con diverse figure come l'infermiere di famiglia e comunità riusciamo a farcene carico ed a portare avanti quello che è il dettame del Decreto Legislativo 77, ossia la sanità di prossimità: non più reattiva ma pro-attiva che interviene prima di avere un problema".
Per il Sindaco di Pieve di Teco professor Enrico Pira: "Questo Convegno, organizzato dall'ASL1 Imperiese, assume una grande rilevanza in quanto consentirà di offrire una prospettiva sul nuovo modello dei servizi sanitari essenziali per l'assistenza ai cittadini. Come noto è in corso una nuova organizzazione che consentirà agli utenti un accesso facilitato alle cure, limitando il ricorso diretto e spesso indebito ai servizi ospedalieri territoriali. Con l'avvento delle case di comunità verrà infatti offerta una prima assistenza qualificata ai cittadini e sarà valutata da medici e altro personale esperto la eventuale necessità di ricorso a cure ospedaliere. Un filtro tecnico qualificato, quindi, per una medicina territoriale avanzata e un conseguente contenimento dei carichi di lavoro per i dipartimenti ospedalieri loco-regionali. L'impegno dell'Unione dei Comuni per la riuscita del progetto è totale perchè siamo consci del fatto che questa è, al momento, l'unica soluzione per ovviare alla penuria di medici sul territorio con carenze molto importanti anche a livello nazionale e con prospettive in peggioramento. Auspichiamo che, con la costituzione di un centro di assistenza organizzata si possa in parte ovviare a queste carenze mediante un lavoro coordinato che, allo stesso tempo, possa essere di stimolo per il reclutamento di altre forze che vedano in questo progetto l'opportunità di svolgere al meglio la propria professione. I Sindaci della Valle garantiranno tutto il supporto necessario per la riuscita del Progetto".
E infine il presidente dell'Unione dei Comuni dell'Alta Valle Arroscia Renato Adorno: "Il territorio dell'alta Valle Arroscia da anni riconosciuta area interna ha visto nel tempo l'implementazione di servizi sanitari integrativi. La collaborazione con Asl1 è stata decisamente proficua ed ha consentito l'inserimento di nuove figure tra cui alcuni specialisti e gli infermieri di comunità che forniscono un supporto fondamentale per il mantenimento a domicilio della popolazione fragile. Creare nuovi percorsi o migliorare quelli già presenti coinvolgendo i diversi attori del territorio crediamo sia la strada per realizzare un panorama di servizi sempre più completo ed attento ai reali bisogni dei cittadini e questo convegno è un momento in cui confrontarsi e trovare spunti su cui lavorare".