Muore a Imperia il professor Claudio Baiocchi, matematico di fama mondiale. Aveva 80 anni, studiò i codici cifrati di Alan Turing ed era socio della prestigiosa Accademia dei Lincei.
I suoi metodi hanno avuto applicazioni pratiche anche e soprattutto nell’ingegneria civile. Il matematico, che era venuto da qualche tempo a vivere nel capoluogo rivierasco per stare vicino ai propri cari, era nato a Gavignano, nel Lazio. Dopo essere stato docente universitario di Analisi matematica prima a Pavia e poi a La Sapienza di Roma, Baiocchi si è dedicato allo studio delle equazioni a derivate parziali, equazioni differenziali astratte, problemi di interpolazione, analisi numerica di problemi variazionali, stime dell’errore ottimali per schemi numerici, problemi di evoluzione. Le sue ricerche successive hanno affrontato altri temi come il problema di Collatz, gli automi cellulari e le macchine di Turing. Queste ultime definiscono modelli matematici introdotti dal logico britannico Alan Turing nel 1936 per simulare il processo di calcolo umano e hanno impresso una svolta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (Turing è famoso per aver decrittato i codici nazisti creati dalla macchina Enigma durante la Seconda guerra mondiale).
Nel 1970 Baiocchi aveva ricevuto il Premio Caccioppoli. Nel 1974 è stato relatore su invito al Congresso Internazionale dei Matematici di Vancouver.