Meteo - 30 novembre 2024, 07:22

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo del fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Il Generale inverno come Napoleone, una perenne Waterloo. Continua il piattume atmosferico, un po' di calo oggi delle temperature e nulla più

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo del fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Un buongiorno ai nostri Lettori. Intanto per prima cosa vorrei scusarmi per non aver fatto un veloce aggiornamento in merito al rapidissimo passaggio piovoso di martedì mattina, che seppur insignificante vista la durata di circa tre ore, era molto chiaro sulle mappe e meritava una menzione, ma seri problemi familiari in questo periodo mi stanno condizionando non poco. 

In ogni caso emettere bollettini non ha molto senso in quanto la situazione è abbastanza, come sempre accade cronicizzata. Inutile continuare a parlare d'inverno, di cui non vi è traccia, di esaltarsi per qualche fiocco di neve o per qualche calo termico, o leggere i soliti titoloni acchiappa click. Io rispondo con i numeri che dicono sempre la verità. Anche in questi giorni lo zero termico si mantiene, come temperature massime, addirittura attorno allo zero tendente a scavallare in positivo, alla solita quota dei 3500 m. I valori che vi si registrano sono quelli, tranne qualche giornata dove un po' di calo c'è stato, che si dovrebbero annotare nei mesi di luglio e agosto, ma come ben sappiamo durante l'estate anche a Plateau Rosa si toccano i 15 gradi. Non parliamo del Sud Italia dove le massime continuano a essere più vicine ai 25 gradi che ai 20.

Facciamo un gioco. Una carta relativa alle ore 12:00 di domenica (modello americano GFS). Qualche pioggia nella parte bassa dello Stivale

La nostra provincia e la nostra regione vivono in questa sorta di limbo di maccaja, con un clima umidissimo, cielo spesso nuvoloso, in un contesto di correnti miti, quelle stesse che sono responsabili dalle nostre parti di pioviggini e nel catino Padano di nebbie e inquinamento. Non perderò tempo a valutare analisi che parlano dell'ennesimo affondo freddo intorno al 10 di dicembre, perfettamente in linea con i continui posticipi dell'avvio dell'inverno, ricordo che meteorologicamente parlando parte il primo dicembre. 

E adesso trova le differenze. Una carta addirittura a 192 ore (sabato 7 dicembre), con la totale assenza di precipitazioni piovose e nevose, è questo l'inverno?

Parlare di scenari a una dozzina di giorni è assolutamente ridicolo e prematuro. Restiamo quindi allo stretto presente, nel fine settimana ci sarà un peggioramento del tempo e la comparsa di precipitazioni, ma al centro e al sud stante l'afflusso di correnti più fredde che interesseranno questa parte dello stivale. Una sorta di break per aree che da tempo fanno i conti con una staticità termica verso l'alto a dir poco disastrosa. A nord non succederà praticamente nulla. Assenza totale di precipitazioni. Si continua a ignorare la potenza devastante di questa cupola anticiclonica che ormai da quasi 40 anni condiziona, tutto il clima sul vecchio continente. Alterazioni pluviometriche, nevose, termiche, di cui non si vuol prendere coscienza. Anomalie allucinanti. La totale mancanza di uniformità climatica.

Vi faccio un esempio: in questo fine settimana avremo 'addirittura' un paio di giorni di calo termico sull'Italia, ma se ci spostiamo in direzione Spagna registreremo termiche addirittura di quasi 10 gradi sopra le medie del periodo. Si è completamente in balia di uno scempio climatico che poi si concretizza con effimeri episodi distruttivi, per poi tornare al più totale piattume atmosferico. Concludo dandovi appuntamento direttamente al prossimo fine settimana. Molto probabilmente non servirebbe nemmeno un bollettino tra una settimana, perché non cambierà assolutamente nulla e le giornate saranno tutte in fotocopia. Saremo già a fine prima decade di dicembre e chi ha buona memoria ricorderà quando boccheggiavamo: "buttate via tranquillamente tutti gli articoli che vi parlano del Generale inverno, perché esattamente come Napoleone ha da tempo vissuto la sua Waterloo".

Stefano Sciandra

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