Cronaca - 14 novembre 2024, 10:33

Carcere di Imperia, un detenuto tenta il suicidio in cella

"Grazie al tempestivo intervento degli agenti si è evitato il peggio", riferisce Vincenzo Tristaino, segretario del Sappe

Carcere di Imperia, un detenuto tenta il suicidio in cella

Tragedia nel carcere di Imperia, un detenuto, affetto da disturbi psichiatrici, ha tentato il suicidio nella propria cella, nella serata di ieri. "Grazie al  tempestivo intervento delle tre unità di polizia presenti in servizio si è evitato il peggio- riferisce Vincenzo Tristaino, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Trasportato in ospedale, è stato trattenuto e tutt'ora è ricoverato al reparto servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) dell'Ospedale di Imperia.

"Un riconoscimento premiale all’Amministrazione penitenziaria per la professionalità e l'altruismo dimostrati dai poliziotti intervenuti -commenta Tristaino, che ricorda - Soltanto  lo scorso settembre, proprio nella struttura di via Agnesi, un detenuto si era tolto la vita. L’uomo suicida, italiano, era nato nel 1977, con una pena brevissima di soli 6 mesi e fine pena a gennaio 2025. Una precedente carcerazione durata un anno tra il 2016 e il 2017 per piccoli reati (furto, resistenza ed altro)”.

Sono troppi i detenuti che presentano problemi psichiatrici, questa è una delle gravi problematiche che al momento interessa le carceri italiane e purtroppo non risparmia neanche quella di Imperia- commenta il segretario generale del Sappe Donato Capece- Con la scellerata chiusura nel 2015 degli ospedali psichiatrici giudiziari, misdura bocciata anche dalla Corte Costituzionale, e il passaggio alle REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), i posti a disposizione per ospitare i detenuti con questi disagi non sono sufficienti a colmare le reali necessità e per questo molti di loro sono stati rinchiusi nelle carceri. Gli agenti della polizia penitenziaria, pur non avendo le competenze necessarie, sono chiamati a gestire persone con le più svariate problematiche mentali”. 

Capece si rivolge in particolare al capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo: “Rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi della gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi".

Conclude il segretario del sindacato: "Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato"

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