La Corte di Appello di Genova ha rigettato gli appelli proposti da RFI (Rete Ferroviaria Italiana SpA) e confermato cinque sentenze del Tribunale di Imperia, condannandola al pagamento delle spese di causa.
Le sentenze fino ad ora appellate da sono dieci e riguardano gli indennizzi richiesti dai proprietari di alloggi prospicenti al tracciato del raddoppio della Linea Ferroviaria San Lorenzo al Mare - Andora.I giudici d’Appello di Genova hanno, dunque, confermato il diritto a favore dei proprietari di immobili “non frontisti” (ovvero quelli che si non affacciano direttamente sulla nuova opera ferroviaria ma sono comunque ad una distanza inferiore a trenta metri) di ottenere l’indennizzo dei danni permanenti da presenza della linea (limitazione della panoramicità) e da esercizio della linea (consistenti negli aumenti di rumore e vibrazioni) che hanno comportato una forte svalutazione del valore commerciale degli appartamenti siti nelle vicinanze della nuova linea ferroviaria.
L’avv.o cato Paolo Prato che ha assistito i proprietari, precisa: "Le cinque sentenze della Corte di Appello di Genova hanno stabilito alcuni principi destinati ad avere ampia rilevanza a livello nazionale. E’ pertanto necessario che RFI riveda le regole e i parametri contenuti delle linee guida TAV applicati dalla stessa su tutto il territorio nazionale in quanto sono superate dalla Giurisprudenza”.
“Non è accettabile che la soddisfazione dell’interesse generale passi per il sacrificio dell’interesse o del diritto del singolo, senza che quest’ultimo venga proporzionalmente e interamente indennizzato.” Tale principio dovrebbe essere applicato subito e non dopo lunghi e costosi contenziosi giudiziali terminanti nel secondo grado di giudizio”, conclude Prato.