Doveva essere il giorno del patteggiamento, l'udienza di oggi si chiuderà invece con un rinvio. Vanno superati gli ultimi ostacoli, prima di scrivere la parola fine sul filone principale della maxi inchiesta corruzione, che il 7 maggio scorso ha terremotato le istituzioni liguri.
La difesa di Giovanni Toti sta cercando un'ipotesi alternativa per il luogo dove l'ex governatore dovrà svolgere i lavori di pubblica utilità. 1500 ore, convertite dopo l'accordo con la Procura di patteggiare una pena a due anni e un mese.
Toti aveva indicato come prima opzione il Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara, per il giudice Matteo Buffoni, però, non è una soluzione idonea perché "non permetterebbe un programma completo e non sarebbe utile per lo stesso ente parco".
Va dunque trovato un piano B, l'ex presidente aveva indicato anche l'Istituto tumori del San Martino, si sceglierà tra una nuova rosa di proposte. Intanto in udienza davanti al gip verranno contestati i nuovi addebiti per corruzione.
I soldi ricevuti dall'imprenditore Luigi Alberto Amico, dovrebbero comportare un aumento di pena di circa un mese.
Poi sarà rinvio, anche per gli altri due imputati: l'ex numero uno dei porti di Genova e Savona Paolo Signorini e l'imprenditore terminalista Aldo Spinelli.
Il primo ha concordato una pena di tre anni e cinque mesi, il secondo si è accordato per tre anni e due mesi.