La seconda lezione del corso per aspiranti sommelier organizzato da ASPI ad Imperia ha segnato l'ingresso dei partecipanti in un mondo antico, fatto di terra, radici e grappoli. Sotto la guida dei sommelier Stefano Semeria e Flavio Lenardon, i corsisti hanno intrapreso il loro primo vero incontro con la viticoltura: un capitolo essenziale per chi sogna di padroneggiare l’arte del vino.
Non si può comprendere appieno il vino senza conoscere la sua storia. E così, la lezione si è aperta con un’immersione nel passato, esplorando le radici della viticoltura europea e i suoi momenti più drammatici. Tra questi, uno dei più significativi è stato l’avvento della Fillossera, l'insetto che a fine Ottocento devastò quasi tutti i vigneti d'Europa, ancora oggi presente.
I vitigni autoctoni, simboli di terre e culture, rischiarono l'estinzione. Ma la storia del vino è fatta anche di rinascite, grazie a nuovi metodi e all'innesto su radici resistenti americane, la viticoltura europea è tornata a fiorire più forte di prima. Dopo aver attraversato i grandi eventi storici, la lezione è entrata nel vivo della pianta di vite. I dettagli qui contano, il grappolo, con la sua architettura complessa, racconta la storia del vino prima ancora di essere raccolto. I corsisti hanno inoltre imparato a riconoscere le principali forme di allevamento della vite, dal metodo Guyot al cordone speronato, fino al sistema Sylvoz.
Dopo la teoria, la pratica. Due vini, un bianco e un rosso, sono stati protagonisti del test. Con la guida di Semeria e Lenardon i due vini sono stati analizzati visivamente, olfattivamente e gustativamente. Non c’è ancora la padronanza, ma solo l’acerba intuizione dei sensi degli aspiranti sommelier: l’inizio di un percorso che porterà ogni corsista a riconoscere, con precisione, ciò che il vino ha da offrire