"Un esproprio senza indennizzo". Quanto afferma Giovanni Battista Martini, presidente del Consorzio irriguo di San Lorenzo al Mare che comprende anche Cipressa e Costarainera, appare come un assurdo giuridico. Ma per i 500 soci privati e abitanti nei tre comuni, è un problema affrontato già questa mattina quando Rivieracqua si è presentato nella sede del Consorzio per acquisire tutte le strutture e il personale sulla base del decreto emanato dal commissario dell'Ato idrico Claudio Scajola.
Ma gli operatori che si sono presentati hanno trovato i cancelli sbarrati e non hanno neppure avuto la possibilità di entrare. “Iniziamo subito le procedure per impugnare quel decreto nelle sedi competenti – la ferma difesa al cancello dell’avvocato Claudio Pesce che difende il Consorzio – È inaccettabile entrare in casa d’altri senza titoli e indennizzi”.
Ma il presidente del Consorzio aveva già espresso già prima la sua decisa contrarietà. “Non esistono atti legittimati a questo esproprio – affermava Martini – Abbiano 500 soci proprietari degli impianti e credo non sia normale pretendere di entrare e acquisire una proprietà privata senza titoli e senza indennizzo”. Il presidente Martini è l’erede del padre Maurizio che, nel 1928, aveva fondato il Consorzio tuttora attivo e funzionante, tuttora con un enorme credito da riscuotere.
“Da Rivieracqua non riceviamo il dovuto per il servizio idrico fornito dal Consorzio dal 2016 – spiega ancora Martini – Noi eroghiamo l’acqua ma i canoni vengono pagati a Rivieracqua che con noi ha un debito di oltre 700 mila euro, sono circa 20 mila euro al mese”.
Così questa mattina l’azione di esproprio si è infranta di fronte ad un cancello chiuso e di fronte ad una “sconfitta” testimoniata dal verbale stilato dai rappresentanti della struttura commissariale per prendere ufficialmente atto della situazione e delle pretese negate. La prossima mossa presumibilmente si svolgerà in una sede giudiziaria.