Eventi - 23 settembre 2024, 17:52

A Dolcedo un convegno sulla figura e la testimonianza di Giuseppe Trincheri

Tra i relatori anche lo storico de La Voce Pierluigi Casalino

A Dolcedo un convegno sulla figura e la testimonianza di Giuseppe Trincheri

Si è svolto ieri, 22 settembre, nella frazione Trincheri di Dolcedo, un convegno tra arte e storia locale (e non solo) dedicato alla figura e all' opera di Giuseppe Trincheri, artista di fama europea a cent'anni dalla scomparsa. L'evento ha visto gli  interventi del dottor Alfonso Sista, ex sovraintendente per la provincia di Imperia, dello storico imperiese Pierluigi Casalino e dello scrittore e botanico locale Natalino Trincheri, discendente di Giuseppe Trincheri.

L'incontro sì è svolto in una affollata cornice di pubblico, di autorità e di artisti che hanno accompagnato l'evento con il loro personale contributo. I relatori hanno, a loro volta, diversamente trattato gli aspetti più importanti dell'esperienza  dello scultore, con particolare riferimento al contesto politico ed artistico del suo tempo, oltre a sottolinearne il carattere del lascito culturale ed umano. Il dottor Sista, da parte sua, ha cercato di meglio approfondire il significato dell'opera dell'autore, smentendo certi luoghi comuni circa l'appartenenza o meno del Trincheri a determinate correnti artistiche del suo tempo, precisandone tuttavia gli autentici i percorsi creativi, anche in rapporto ad altri artisti liguri, come il Revello, presente a Roma. 

Il dottor Sista non ha mancato infatti di inquadrare i lavori del Trincheri nella sua specifica dimensione personale se pur non distinta dal suo suo tempo.  Il geostorico Pierluigi Casalino, invece, richiamando i suoi precedenti articoli pubblicati sull'argomento, ha ricordato la preziosa testimonianza di Giuseppe Trincheri sui fatti del 1848, 1849 e 1850 a Roma nel corso della repubblica romana, quando non erano ancora spenti gli echi della prima guerra di indipendenza italiana promossa da Carlo Alberto per liberare la Lombardia dagli austriaci. 

Giuseppe Trincheri, allora studente di arte a Roma, fu anch'egli coinvolto dall'ondata di speranze suscitata dalla stagione rivoluzionaria e indipendentista di quel momento; Casalino ha inoltre messo in luce altri episodi e curiosità della vita del Trincheri e dei suoi viaggi in Italia e in Francia, dove gli venivano spesso affidati incarichi importanti. Natalino Trincheri a sua volta ha ricordato aneddoti e persone che hanno legato la storia della frazione Trincheri alla vita dell'artista, una vita che Natalino Trincheri ha ripreso, in forma allegorica, in un romanzo, che si configura come una metafora biografica dell'autore. 

È seguita, nell'occasione, una visita guidata alla casa natale dell'artista di proprietà della ceramista tedesca Kunz , che conserva alcune memorie del Trincheri, oltre che alla vicina cappella di Santa Lucia anch'essa segnata dal passaggio dello stesso autore. 

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