Nuovo capitolo per l’inchiesta sulla corruzione in Liguria che aveva portato agli arresti domiciliari Giovanni Toti. Per l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova e Savona si va verso al patteggiamento.
Una decisione che potrebbe arrivare tra pochi giorni se i legali della difesa raggiungeranno un accordo con i pm titolari dell’inchiesta.
I legali sostengono che al trattativa potrebbe chiudersi già entro domani o al massimo lunedì. Intanto spuntano due nuove fatture da 18mila euro nel “computo” della confisca che l’ex manager Paolo Signorini subirà se appunto deciderà di patteggiare la pena per corruzione.
Nell’ordinanza di custodia cautelare che aveva portato al suo arresto il 7 maggio, era stato autorizzato dalla giudice Paola Faggioni un sequestro preventivo di 106mila euro, quasi tutti riferibili alle “utilità” ricevute da Signorini dall’imprenditore Aldo Spinelli oltre ai 6.600 euro pagati dal presidente di Ente Bacini e imprenditore Mauro Vianello per il catering della figlia dell’ex presidente del porto.
Dall’informativa depositata dalla guardia di finanza il 25 giugno tuttavia sono emerse due ulteriori fatture per un totale di 18mila euro pagate sempre da Vianello per altrettante tensostrutture utilizzate per la stessa cerimonia di nozze.
Si tratta di somme di denaro che dovranno essere pure queste confiscate per ottenere il via libera al patteggiamento visto che la legge prevede la restituzione integrale del profitto del reato.