Cronaca - 05 settembre 2024, 12:59

Suicidio in carcere a Imperia. Il sindacato Uilpa: "Una strage di Stato"

"E' il sessantanovesimo suicidio dell'anno a livello nazionale, già raggiunto il numero del 2023", dichiara Gennarino De Fazio

Suicidio in carcere a Imperia. Il sindacato Uilpa: "Una strage di Stato"

Un detenuto di nazionalità italiana si è tolto la vita nel carcere di Imperia. E’ sessantaseiesimo suicidio a livello nazionale. A denunciarlo è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria: "Il corpo senza vita del detenuto è stato scoperto in una cella al primo piano della casa circondariale imperiese. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso da parte degli agenti e dei sanitari".

"Quest’ultimo caso – sottolinea De Fazioè la conferma di una situazione di emergenza senza precedenti. Mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, fra annunci e marce indietro dichiara che non ci sono soluzioni immediate, proprio quelle che si chiederebbero a un governo degno di tal nome, in carcere e di carcere si continua a perire e a soffrire. Le sofferenze più acute, peraltro, oltre che sui detenuti, vengono inflitte alla polizia penitenziaria. Gli agenti sono spesso vittime di aggressioni, violenze e sono sottoposti a turni massacranti e privati persino di fondamentali diritti costituzionali. Scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato, abbandonati dalla politica".

Gennarino De Fazio invoca un intervento urgente da parte del governo: "Francamente, non ci servono un ministro e un governo che si limitino all’analisi dei problemi, peraltro molto approssimativa e spesso fallace, ma che non indichino e mettano concretamente in campo misure efficaci e in grado di avviare a soluzione la profonda crisi carceraria nei tempi richiesti, quantomeno, dal numero e dalla frequenza dei morti. Siamo arrivati a 15mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili, mentre le voragini negli organici della polizia penitenziaria, mancante di oltre 18mila unità, si fanno sempre più marcate. Così come progressivamente più pesanti sono le carenze nell’assistenza sanitaria, le deficienze organizzative e la fatiscenza delle strutture. Al Guardasigilli, che auspichiamo non abbia frainteso questa definizione, e al Governo chiediamo quantomeno uno scatto di orgoglio che vada al di là delle chiacchiere cui abbiamo assistito finora", conclude De Fazio.

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