Attualità - 20 agosto 2024, 07:45

Viaggio nelle spiagge libere di Imperia, dalla Galezza alla Torre di Prarola

Gli arenili non a pagamento in Italia sono diventati merce rara, ma nel capoluogo la situazione è diversa

Viaggio nelle spiagge libere di Imperia, dalla Galezza alla Torre di Prarola

La felicità traspare dai loro volti abbronzati o meno. Sono gli 'afecionados' delle spiagge libere, quelli che rifuggono da ombrellone e lettino a pagamento. Quegli attrezzi, caso mai, se li portano sulla sabbia da casa. Ma l’importante è trovare una superficie sabbiosa vicino all’acqua salata ma non troppo vicino ad un altro utente con gli stessi desideri e gli stessi diritti.

Ma gli arenili sulla costa imperiese ci sono? In tempi segnati dalla famosa ma per alcuni famigerata Direttiva Bolkstein, le spiagge libere sembrano essere diventate “merce” rara ma nel capoluogo rivierasco la situazione appare diversa. Soprattutto al confronto con le coste italiane dove, nel tentativo di aggirare la malefica direttiva, la percentuale delle spiagge libere è aumentata considerando balneabili anche le rocce costiere.

No, sulla costa imperiese che si estende da levante con la storica “Galeazza” fino alla scogliera della Torre di Prarola, le aree libere non sono poche e cinque sono libere e attrezzate. Occupate da italiani e anche da tedeschi, olandesi, europei del nord e, nelle ultime stagioni pure da tanti francesi.

Ma alla Galeazza, arenile di ciottoli e acqua di cristallo, è più improbabile trovare bagnanti stranieri che non conoscono la storica roccia marina. “Qui è obbligo venire per l’acqua chiara – afferma Bianca Brunengomentre l’unico fastidio sono i ciottoli a piedi nudi”. Il lato positivo annulla la delicatezza dei piedi femminili e anche l’acqua quasi bollente delle numerose docce nei giorni dell’afa non è un problema. 

"Il mare della Rabina è unico – ammette Toni Di Muro - e la spiaggia è comoda e ho qui gli amici”. Purtroppo le comunicazioni con Diano Marina sono impossibili e hanno drasticamente tagliato i passaggi". “Abbiamo lavorato bene negli ultimi mesi – spiega Paola Ferrari de “U tecciu de mà” – però siamo penalizzati dalla chiusura dell’Incompiuta”.

Il percorso della “libertà balneare” continua verso ponente e deve arrivare oltre l’Impero, al Parco Urbano. “Ho affittato un alloggio qui vicino – racconta un parigino in stentato italiano – e per me è comodo venire qui, c’è anche la doccia di acqua dolce”.

Passiamo oltre Borgo Marina, c’è tutto il mondo di Borgo Prino da scoprire. Proprio prima di prendere l’avvio sulla pista ciclabile, l’occasione per un tuffo sull’arenile o dal moletto, tutte aree libere e con le docce vicine. “Sono ospite di una casa a Poggi – dichiara il torinese SimonePer me questa spiaggia è la più comoda e bella”. Non mancano gli stranieri. “Bellissima spiaggia – dice Bernard, svizzero in vacanza – Si sta bene, c’è un ambiente familiare”. E, infine, si tocca Borgo Marina, con più d’una spiaggia libera come quella al fondo di via Boine con la doccia appena rinnovata e poi alla base del molo lungo: “Surf beach” con bar e una delle cinque spiagge imperiesi libere e attrezzate. “Qui la clientela è variegata, arrivano da tutto il nord Europa – spiega il titolare del barCi sono tanti giovani ma non mancano neppure clienti di mezza età”. 

Ino Gazo

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