Undicesima puntata.
Il Capitano Forti sta rientrando a casa e mentre gira la chiave, dall'interno sente suonare il telefono fisso. Apre la porta, appoggia il casco e le chiavi, fa per rispondere, ma l'apparecchio smette di squillare. "Meno male!" pensa, immaginando che a chiamarlo siano i soliti call center o qualche altro rompiscatole. Dopo essersi stappato una birra decide di rilassarsi sul divano e per distrarsi un po' inizia la leggere "Messaggio Finale", il romanzo giallo di Rotondo che il suo amico Stefano gli ha regalato.
La giornata seguente si preannuncia molto impegnativa, infatti è prevista una videoconferenza con il magistrato e i Carabinieri di Imperia per fare il punto sul caso di omicidio del professor Santi.
È mattina, il Capitano Forti e la Tenente Preziosi sono seduti alla scrivania in collegamento video con gli altri inquirenti, la Preziosi fa il punto della situazione ed elenca le persone collegate, volenti o dolenti, ai fatti.
▪️La Sorella della vittima: Oriana, sembra distrutta dalla perdita del fratello, però ora ereditera' tutte le proprietà, ma non era sull'autobus, e controllando il traffico telefonico non sembra in contatto con nessuno che lo fosse.
▪️Il venditore di rose/infermiere: El Fage, certo tecnicamente il più adatto a compiere questo omicidio, ma perché? Poi anche dal suo telefonino non risultano contatti con altre persone potenzialmente interessate, come ad esempio:
▪️Il mercante d'arte Greco, lui sì avrebbe un movente perfetto: l'odio, ma dalla morte del professore non ne ricaverà assolutamente niente, se non cieca vendetta.
▪️Il marito geloso della professoressa Belli... non era sul bus, dice che non sapeva nulla della "storia" tra la moglie e Santi, e poi avrebbe dovuto pagare un Killer, chissà...
▪️La coppia di zingari; sono stati beccati con i beni sottratti alla vittima, vivono di espedienti, certo il movente è debole, e Forti e Preziosi non sono affatto convinti, ma per ora restano in carcere, anche perché nella loro roulotte è stata ritrovata altra refurtiva.
▪️Infine tutte le altre persone salite sull'autobus, perlomeno nei primi chilometri, visto che quelli a bordo confermano che Santi sembrava addormentato, mentre probabilmente era già morto appena usciti da Imperia in direzione di Andora,
naturalmente gli inquirenti non possono fare troppo affidamento sulle dichiarazioni dei sospettati e sul traffico telefonico, l'assassino o gli assassini avrebbero potuto benissimo usare altri mezzi per comunicare in segreto tra loro.
Inoltre domani è previsto il funerale di Santi ad Andora, il Capitano, d'accordo con gli altri, ha incaricato la Tenente Preziosi di partecipare in borghese per raccogliere e riferire le sue impressioni riguardo gli atteggiamenti dei presenti.
Finita la videoconferenza Forti rimane solo nel suo ufficio, dal centralino gli passano la chiamata di una ragazza che non dà le generalità e vuole parlare assolutamente con lui o la Preziosi.
"Pronto, chi parla?" domanda il Capitano.
"Non è importante chi sono, quello che deve sapere è che il professor Santi era un bastardo, un maniaco, un depravato..." poi la voce della ragazza scoppia in un pianto disperato e la telefonata si interrompe.
Forti avvisa immediatamente il centralino per cercare di risalire al numero chiamante.
Continua...