Attualità - 17 agosto 2024, 18:49

Evigno di Diano Arentino, turisti e residenti protestano con una lettera: “Quarant’anni di promesse mancate”

E c’è chi per sopperire ai disagi acquista casse d’acqua per igiene e la preparazione dei pasti

Evigno di Diano Arentino, turisti e residenti protestano con una lettera: “Quarant’anni di promesse mancate”

"Quarant’anni di promesse mancate”. Nel mirino di turisti e residenti della frazione di Evigno, nel Comune di Diano Arentino è Rivieracqua. Niente proteste di piazza ma una lettera infuocata per chiedere interventi urgenti per fermare la “grande sete” che perdura appunto da 40 anni.

Il perdurare dell’emergenza idrica riguarda il rifornimento di acqua potabile in tutta la zona. “Dopo decenni di promesse, progetti e incontri, ci troviamo ancora, nei mesi estivi, ad affrontare una situazione inaccettabile – scrivono - . È giunto il momento di porre fine a questa vergognosa situazione. Da troppo tempo gli abitanti di Evigno vivono con l’incertezza e la precarietà di un servizio essenziale come quello dell’acqua potabile. Ogni estate, ci troviamo a dover affrontare prolungate interruzioni del servizio (intere giornate), limitazioni d’uso, razionamenti e spesso, purtroppo, anche forniture di acqua di pessima qualità, e addirittura con autobotti di acqua non potabile”.

Nella lettera sottolineano che “questa condizione non solo mette in discussione il nostro diritto fondamentale ad un’acqua pulita e potabile, ma influisce negativamente sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita di tutti”.

E poi le promesse fatte negli anni, le proposte di intervento e gli investimenti annunciati che, come viene sottolineato nella lettera, “sono caduti nel dimenticatoio, lasciando i cittadini in uno stato di frustrazione e disagio”.

Per non sopperire ai disagi molti dicono di essere costretti ad acquistare acqua in bottiglia “un impegno economico che non tutti possono permettersi, mentre il nostro piccolo Comune non può, anche a causa delle leggi nazionali fondative degli Ato sovracomunali, a garantire un servizio che dovrebbe essere scontato e di diritto per ogni cittadino, al pari degli addebiti in bolletta che arrivano invece puntualissimi, addebitando peraltro ipotetici futuri consumi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Quarant’anni di promesse mancate”. Nel mirino di turisti e residenti della frazione di Evigno, nel Comune di Diano Arentino è Rivieracqua. Niente proteste di piazza ma una lettera infuocata per chiedere interventi urgenti per fermare la “grande sete” che perdura appunto da 40 anni.

 

 

 

Il perdurare dell’emergenza idrica riguarda il rifornimento di acqua potabile in tutta la zona. “Dopo decenni di promesse, progetti e incontri, ci troviamo ancora, nei mesi estivi, ad affrontare una situazione inaccettabile – scrivono - . È giunto il momento di porre fine a questa vergognosa situazione. Da troppo tempo gli abitanti di Evigno vivono con l’incertezza e la precarietà di un servizio essenziale come quello dell’acqua potabile. Ogni estate, ci troviamo a dover affrontare prolungate interruzioni del servizio (intere giornate), limitazioni d’uso, razionamenti e spesso, purtroppo, anche forniture di acqua di pessima qualità, e addirittura con autobotti di acqua non potabile”. Nella lettera sottolineano che “questa condizione non solo mette in discussione il nostro diritto fondamentale ad un’acqua pulita e potabile, ma influisce negativamente sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita di tutti”. E poi le promesse fatte negli anni, le proposte di intervento e gli investimenti annunciati che, come viene sottolineato nella lettera, “sono caduti nel dimenticatoio, lasciando i cittadini in uno stato di frustrazione e disagio”. Per non sopperire ai disagi molti dicono di essere costretti ad acquistare acqua in bottiglia “un impegno economico che non tutti possono permettersi, mentre il nostro piccolo Comune non può, anche a causa delle leggi nazionali fondative degli Ato sovracomunali, a garantire un servizio che dovrebbe essere scontato e di diritto per ogni cittadino, al pari degli addebiti in bolletta che arrivano invece puntualissimi, addebitando peraltro ipotetici futuri consumi”.

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