"La sentenza del Tar mette in luce, se ancora fosse necessario come un uomo solo, nominato Commissario, da un Presidente della Regione (Giovanni Toti ndr) del quale sappiamo perfettamente le sue grandi doti politiche e amministrative, ha deciso in barba alle regole di aumentare le tariffe dell’acqua e anche di andare indietro negli anni a chiederne la retroattività", a dirlo è il consigliere comunale dem Ivan Bracco.
"Il Tar evidenzia che l'aumento posto in essere da Scajola, doveva essere prima approvato dall’Ente di controllo Arera e poi richiesto ai cittadini, ma ormai sappiamo, le regole nn valgono e i piccoli 'ducetti' ordinano e i funzionari applicano. Ricordo a me stesso che ormai la maggior parte dei funzionari è scelta dal sindaco e, dunque, sono sotto la sua 'tutela'”.
"Il paradosso è che ad oggi i cittadini non sono tutelati e chi dovrebbe farlo, un Commissario, applica ciò che meglio lo aggrada in barba di essere al servizio della collettività. Sto valutando con esperti del settore quali azioni si posso intraprendere perché questa ingiusta deve essere sanata", conclude Bracco.