Attualità - 02 agosto 2024, 07:45

Bollette Rivieracqua, l'odissea di un utente alle prese con una somma non richiesta

La storia di uno tra migliaia di utenti 'vessati' da canoni assurdi

Bollette Rivieracqua, l'odissea di un utente alle prese con una somma non richiesta

Bolletta di Rivieracqua con cifra esorbitante e avventura extra non richiesta. La cifra rimane oltre i 500 euro ma l’avventura inizia subito dopo con il tentativo legale per riportarla a un livello normale.

La storia raccontata da O.B., un utente volutamente anonimo tra le migliaia di “vessati” da canoni assurdi, è una storia di “straordinaria utenza”. “Nello scorso mese di maggio mi arriva una bolletta di poco superiore ai 500 euro – racconta l’anonimo per evitare eventuali strumentalizzazioni –che si riferiva agli aumenti tariffari del 2022, però ,la legge 260 prescrive che, dopo due anni, non è possibile pretendere alcuna somma pregressa”.  La richiesta di Rivieracqua, insomma, non era assolutamente normale. “Allora invio una pec all’azienda – continua – contestando la legittimità di quella richiesta ai sensi della legge 260 che, appunto, configura quegli aumenti come illegittimi”. La risposta da parte di Rivieracqua a quel messaggio che ha la valenza legale di una raccomandata non arriva.

All’utente O.B., invece, pochi giorni fa viene recapitata un’altra bolletta, questa volta con la richiesta del canone di 148 euro per il consumo dei mesi di aprile e maggio 2024. “Allora alle 8,10 del mattino – prosegue l’avventura – chiamo il numero verde di Rivieracqua per chiedere spiegazioni sia sull’ultima richiesta e, soprattutto, sull’esito della mia istanza che, per legge, doveva avere un riscontro che, invece, non c’è mai stato: la voce maschile che mi ha risposto mi ha parlato di una bolletta di 85 euro quale prima rata a scomputo di quella cifra di 500 euro”.

A quel punto il nostro “avventuriero” non riesce a non reagire. “Rispondo che io quella richiesta non l’avevo mai ricevuta mentre non ho mai avuto risposta tanto meno per iscritto come da normative vigenti alla mia istanza che contestava quella prima esagerata bolletta assolutamente illegittima: ma costui, con modi piuttosto rudi, rivendica la legalità di quella richiesta e mi sbatte il telefono in faccia”.

Un’azione facile definire di grave maleducazione oltretutto immotivata che induce O.B. a passare a una diversa reazione. “Salgo in macchina furente – ammette – e mi dirigo alla sede di Rivieracqua dove mi metto in fila allo sportello”. Il luogo giusto per avere risposte esaurienti e definitive. Non sarà così.

La signora allo sportello afferma che quella cifra esorbitante deve essere pagata e, quando e se il Tar dovesse emettere la sentenza di illegittimità, allora e soltanto allora Rivieracqua rimborserebbe le somme indebitamente riscosse”.

Una risposta che aggrava lo stato animo del “nostro” sfortunato utente. “A quell’affermazione ribatto che, non solo ho diritto ad una risposta scritta ma anche che esiste un tempo-limite per avere il riscontro: io voglio pagare il giusto e, per questo motivo, andrò in Questura a fare denuncia di tutta questa incredibile, assurda e illecita storia”. 

Ino Gazo

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