Questa volta non è il classico lamento “alla ligure”, questa volta la solitudine di ombrelloni e lettini è reale. Ma dato che la speranza è l’ultima a morire, i titolari degli stabilimenti balneari sperano ancora in agosto e settembre che possano mitigare il ricordo di questa estate come la più brutta da tempi immemorabili.
E le cause, a sentire i diretti interessati, sono molteplici. “La stagione è partita tardi, – dicono ai Bagni Spinnaker – la città è sporca, i taxi non si trovano, non ci sono divertimenti per giovani e, qui, il turismo non è mai stato accettato”. Una “summa” enciclopedica dei “mali” veri o presunti di Imperia. Che, in effetti, trova altri compagni di critiche. “Troppi aumenti di prezzo in troppi settori –ammettono Annunziata e Domenico Fiumara dei Sogni d’estate –La gente non è propensa a spendere, la maggior parte dei clienti viene in spiaggia solo per la mezza giornata e, inoltre, notiamo che questo paese sta diventando vecchio”. E ancora a dar man forte a questa tesi ci pensa anche il titolare di Papeete Beach. “È aumentato tutto – spiega Antonio Pandolfi –dall’energia elettrica al gas, alla tassa per i rifiuti e, questa volta, si è aggiunto anche il cattivo tempo di giugno”. L’aumento dei costi da sostenere per gli stabilimenti balneari, infatti, non è l’unico motivo di un’anomala situazione turistica. “Va bene soltanto nei fine settimana – ammette Carlo Boazzo di Tapas Beach a Borgo Prino – Purtroppo abbiamo perso i mesi di maggio e giugno per l’inclemenza del meteo e riduciamo i danni con la clientela locale”. Ma Boazzo ha altri sassolini da togliersi dalle scarpe. “Mancano i taxi, sono difficili, nelle ore notturne impossibili da trovare e, comunque, la proposta turistica di Imperia dovrebbe essere più adeguata ai prezzi”.
Ancora un altro operatore di Borgo Prino. “Stagione partita tardi e proseguita male – commenta Manuel Borroi di Baia Salata – Al confronto con lo scorso anno dobbiamo registrare un calo di presenze, si lavora bene nei fine settimana ma c’è poco denaro in giro”. Insomma tutti i possibili fattori hanno concorso ad un’estate povera. “Credo che il clima di giugno e il fattore economico abbiano contribuito – afferma Franco Ballari, storico patron de Il chioschetto di Borgo Marina –C’è poca gente, anche se luglio sia in ripresa ma se fosse sempre così possiamo chiudere: già lavoriamo soltanto tre mesi all’anno”.
Ma, in qualche caso, la situazione sembra essere notevolmente diversa: il problema delle presenze risolto con uno specifico target di clienti. “Non è una buona stagione a causa del brutto tempo della prima fase – ammette Davide Sinagra, famiglia da cent’anni titolare dei Bagni Manè – ma la nostra clientela è imperiese all’80 per cento per cui non risentiamo di cali di presenze e, pur con gravi difficoltà di reperire personale qualificato, abbiamo tantissimi turisti francesi soprattutto a pranzo”.