Politica - 26 luglio 2024, 17:19

Finisce l’era Toti in Liguria, Marco Scajola: “Un dispiacere che deve toccare tutti, anche chi non era dalla sua parte”

In merito all’imminente campagna elettorale l’assessore regionale non si sbilancia: “La Liguria ha bisogno del sostegno prezioso del mondo civico”

Finisce l’era Toti in Liguria, Marco Scajola: “Un dispiacere che deve toccare tutti, anche chi non era dalla sua parte”

Nel mondo del centrodestra ligure la data del 26 luglio entra di diritto nella narrazione di un 2024 che segna la fine del progetto politico di Giovanni Toti. Le dimissioni del presidente mettono il punto all’amministrazione che ha guidato la regione per nove anni e, inevitabilmente, segnano la campagna elettorale che da domani porterà i liguri a eleggere un nuovo presidente e un nuovo governo regionale entro i 90 giorni previsti dalla legge.

Ma, per ora, è il momento dei commenti e delle analisi. Impossibile non passare anche dalle opinioni di Marco Scajola, fedelissimo del presidente Toti sin dall’inizio, portacolori arancione sul territorio imperiese e per due mandati assessore della giunta regionale.

Come ha appreso la notizia delle dimissioni del presidente Giovanni Toti?

Era nell'aria da alcuni giorni e, quindi, sapevamo che le dimissioni erano imminenti. Questa mattina mi ha telefonato il collega Giacomo Giampedrone comunicandomi che avrebbe consegnato lui le dimissioni e che sarebbero state ufficializzate”.

…e dal punto di vista personale?

È un grande dispiacere ed è dal 7 maggio che c'è questo dispiacere. Anche se era nell’aria, questo atto dispiace. Dispiace per l’uomo Giovanni Toti che non merita questa situazione, un uomo che dal 2015 a oggi ha dato ogni suo sforzo per la Liguria, per la sua crescita, per il suo cambiamento e per il suo sviluppo. Un dispiacere che si lega al fatto che una persona stia vivendo una situazione difficile, ma una situazione che reputo non giusta per il suo valore e per quello che ha sempre fatto nell'interesse della collettività”.

Per un lungo periodo nel mondo del centrodestra si è detto che si poteva andare avanti anche fino alla fine del mandato. Quando si è accorto che qualcosa stava cambiando?

All’inizio di questa settimana si è percepito che ci potesse essere da parte del presidente la volontà di dimettersi per una questione di comprensibili strategie difensive, visto che continuavano a essere respinti gli atti per la sua liberazione. Ovviamente tutti abbiamo compreso la strada che Giovanni avrebbe intrapreso e non possiamo che capirlo. Anzi, bisogna ringraziarlo perché, nonostante tutto, dal 7 maggio ha continuato a essere presidente della Regione Liguria contro ogni sua personale convenienza, ma lo ha fatto per permetterci di lavorare e approvare pratiche importanti come gli equilibri di bilancio che daranno decine di milioni di euro al territorio in diversi campi”.

Sul piano personale ha qualche rimpianto? Qualcosa che avrebbe voluto portare a termine ma non ne ha avuto il tempo?

Non ne ho. Abbiamo lavorato sempre senza sosta e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il grande lavoro sulla rigenerazione urbana con oltre 30 milioni di euro per i piccoli Comuni, soprattutto nell’entroterra, le piste ciclabili, il sostegno costante al territorio, soprattutto ai più deboli, oltre 100 milioni di euro per l’ammodernamento e la riqualificazione degli alloggi popolari. Ieri, poi, in consiglio abbiamo votato i 1,7 milioni di euro di fondo affitti per i Comuni. Un grande lavoro è stato fatto e di questo dobbiamo essere tutti orgogliosi, dal presidente a tutta la squadra e alla maggioranza che, al di là delle appartenenze partitiche, ha lavorato in squadra con grande senso di responsabilità e di impegno”.

Adesso parte la campagna elettorale, come si sta preparando?

Non ho ancora pensato a nulla, oggi non è il momento di pensarci. Ci sarà il tempo per farlo. Oggi viviamo questa giornata triste, non solo dal punto di vista umano, ma anche dal punto di vista istituzionale. Che un presidente democraticamente eletto dal popolo con ampio consenso elettorale si debba dimettere per potersi difendere da accuse che devono essere ancora provate è un dispiacere che deve toccare tutti, anche coloro che non sono dalla parte del centrodestra”.


Il progetto civico iniziato da Giovanni Toti nel 2015 può avere un futuro senza di lui?

La Liguria ha bisogno del sostegno prezioso del mondo civico, che certamente rappresenta una forza. Tutte le modalità e le questioni elettorali dovranno essere valutate, ma ci sarà il tempo per farlo”.

Pietro Zampedroni

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