Federico Barello è il nuovo Dirigente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona e subentra a Roberto Leone nella direzione dell’Istituto periferico del Ministero della Cultura.
Archeologo e professore di numismatica presso l’Università degli Studi di Torino, con una ventennale esperienza in qualità di funzionario, prima in Calabria e poi presso la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, ha svolto lavori di tutela territoriale del patrimonio archeologico, con ruoli di progettazione e direzione lavori e restauri.
“Sono molto felice di iniziare la mia carriera dirigenziale nel Ministero - dichiara Barello - occupandomi di questo territorio bellissimo, estremamente ricco per quanto riguarda il patrimonio culturale e pieno di sfide per la gestione dei continui processi di trasformazione. Devo ringraziare l’architetto Leone per il grande lavoro svolto nell’organizzare e mettere in condizione di camminare sulle sue gambe un ufficio di recentissima creazione. Ho trovato un ambiente di lavoro affiatato e collaborativo, che cercherò di coordinare e migliorare sempre, lavorando in piena sinergia con i colleghi della Soprintendenza di Genova e La Spezia, del Segretariato Regionale e della Direzione regionale Musei Liguria e in stretta collaborazione con la Regione, i Comuni, le Diocesi e tutti gli altri soggetti impegnati sul territorio”.
“I miei prossimi e più immediati obiettivi – termina Barello - riguardano importanti progetti che la Soprintendenza sta seguendo o conducendo direttamente. Cito a titolo di esempio gli interventi su: promontorio di Varigotti a Finale Ligure, chiesa di San Martino a Rocchetta Cairo, Borgo Castello di Andora (bando PNRR Borghi), Isola Gallinara (villa Diana), Palazzo Peloso Cepolla ad Albenga, abiti delle Milizie Celesti di Gavenola (Borghetto d’Arroscia), Mulino Fenicio a Borgio Verezzi, chiesa di San Michele Arcangelo a Pigna, area archeologica di Porta Marina ex Officine del Gas a Ventimiglia e, in generale, su tutte le aree archeologiche in consegna e sulla tutela del patrimonio archeologico subacqueo. I nostri restauratori sono costantemente impegnati in interventi, in caso di necessità, su opere appartenenti agli enti territoriali”.