I cittadini tornano a manifestare davanti al palazzo civico, in occasione della seduta di consiglio comunale che presenta tra i punti all’ordine del giorno quelli riguardanti Rivieracqua e le “maxi bollette”.
LE INTERVISTE
“La nostra voce non poteva non essere di nuovo presente in un momento così delicato, come il consiglio comunale del comune capoluogo della provincia -commenta Mauro Giampaoli, referente del Cimap, tra gli organizzatori della protesta - La privatizzazione di Rivieracqua deve e può essere ancora scongiurata se i sindaci della provincia mettono in atto le procedure per salvaguardare l’affidamento diretto evitando una messa a gara per l’ingresso del socio privato. Inoltre, c’è il tema della dell’illegittimità della retroattività delle tariffe.
Se la tariffa unica fosse stata applicata negli anni in cui dovevano essere conferite le società decadute, probabilmente oggi non ci troveremmo in questa situazione di difficoltà sia economica per Rivieracqua sia per i cittadini che si sono visti addebitare dei prezzi aggravati da questi ritardi di conferimento”.
Il tema della privatizzazione dell’acqua non riguarda solo il nostro comune, ma è un tema nazionale, spiega Roberto Melone portavoce del Forum italiano per l’acqua pubblica: “Viviamo da tredici anni nell’illegalità. Su suggerimento del professore Lucarelli, dell’università di Napoli, faremo ricorso alla Corte europea dei diritti umani, perché riteniamo che il non aver rispettato il referendum, abbia inciso pesantemente sulla situazione economica e sociale dei cittadini italiani, siamo convinti che sia stati lesi i diritti umani dei cittadini. Un altro tentativo che faremo per obbligare chi ci governa a rispettare l’esito del voto di 27 milioni di italiani nel 2011”.