A sette giorni esatti dall’arresto del presidente Giovanni Toti e dall’apertura di un capitolo giudiziario e politico destinato a segnare per sempre la Liguria, il consiglio regionale torna a riunirsi oggi (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16) e lo fa con un ordine del giorno che, se letto a un totale estraneo ai fatti, sembrerebbe all’insegna della normalità. Ma, evidentemente, così non sarà.
Partito Democratico, Lista Sansa, Movimento Cinque Stelle, Linea Condivisa e Azione, a meno di 24 ore dalla seduta, hanno inviato al presidente del consiglio regionale, Gianmarco Medusei, una lettera firmata dai capigruppo con cui chiedono a chiare lettere le dimissioni del presidente Giovanni Toti oltre a richiedere un dibattito in aula su quanto sta accadendo.
“Caro presidente - si legge nel documento - la vicenda dell'arresto del presidente della giunta regionale Giovanni Toti, del capo di gabinetto e gli impatti che l'indagine della magistratura in corso ha prodotto anche sul consiglio regionale impongono una discussione che rappresenti al meglio le posizioni di tutte le forze politiche. Quello che è accaduto e sta accadendo in queste ore ha delle ripercussioni di carattere giudiziario che starà alla magistratura definire, ma che restituiscono un'immagine degradante e inquietante dell'istituzione pubblica, un quadro in cui le normali condizioni di trasparenza e legalità della pubblica amministrazione sembrano piegate a interessi di parte. Vi è un tema enorme di credibilità dell'amministrazione pubblica a partire dal consiglio regionale, e una preoccupazione rispetto al fatto che l'operatività e la legittimità dell'azione politica e amministrativa della Regione sia minata nelle sue fondamenta da quello che sta accadendo. Secondo la procedura dell’applicazione della legge “Severino”, nella seduta di consiglio di martedì prossimo verrà data comunicazione della sospensione dall'incarico del presidente della giunta regionale Giovanni Toti e dal fatto che le sue funzioni vengono assegnate al vice presidente della giunta regionale Alessandro Piana”.
“Chiediamo che i lavori originariamente previsti per quanto riguarda la trattazione delle interrogazioni siano rinviati, perché il punto politico è rappresentato dalla discussione sul fatto se esistono o meno le condizioni per proseguire la legislatura - concludono i capigruppo - chiediamo che il vice presidente Piana svolga delle comunicazioni su quanto accaduto e che su questo argomento si possa svolgere un dibattito che deve avvenire in forma ampia, condivisa e rappresentativa vista la particolare gravità del momento. A nostro avviso riteniamo che al netto delle valutazioni che riguardano l'inchiesta, il nostro giudizio politico sia quello delle necessarie dimissioni del presidente della giunta regionale e dell'attivazione della procedura per consentire nuove elezioni. Quest’ultima è l'unica strada possibile in questo momento per restituire dignità alle istituzioni ferite e per evitare una situazione di stallo della pubblica amministrazione. In tal caso la minoranza non si sottrarrà alle responsabilità di competenza del consiglio per la continuità dell’amministrazione e per decisioni che sono esclusivamente nell’interesse della Liguria”.
Finiscono così nel cestino i punti messi nero su bianco su un ordine del giorno che, forse, potrebbe essere ricordato solo per essere stato l’ultimo dell’amministrazione Toti.