Dopo due anni di battaglie e manifestazioni da parte delle tre associazioni di consumatori, ieri, 10 maggio, è arrivata la pronuncia del Giudice di Pace di Savona, Maria Clementina Traverso che ha messo in risalto il grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua da parte di Rivieracqua S.p.a, condannandola non solo alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica ma riconoscendo il diritto degli utenti ad esigere il risarcimento del danno per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua stessa e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017.
Una sentenza che fa ben sperare i cittadini andoresi dopo anni di sofferenza per l’acqua salata e la mancata depurazione dei reflui che li ha colpiti nelle estati del 2022 e del 2023. L’avvocato Giulio Muzio, legale di Onda Ligure- Consumo &Ambiente e Assoutenti si ritiene pienamente soddisfatto del risultato conseguito e della sensibilità dimostrata dall’organo giudiziario per la tematica della tutela dell’acqua come bene comune e dell’ambiente.
Da uno studio realizzato dalle tre associazioni di consumatori emergono le seguenti stime di spese risarcitorie ( oltre che quelle legali): 12 mila utenze interessate, rimborso medio per ciascuna utenza circa 2000 euro e oltre 20 milioni di euro di richiesta complessiva.
Un percorso, quello che arriva fino alla sentenza di ieri, costellato di battaglie e richieste nell’interesse dei cittadini danneggiati. Un importante passo nel luglio del 2023, quando le associazioni, con il sostegno del sindaco di Andora Mauro De Michelis, chiesero alla società idrica la moratoria delle bollette per gli utenti di Andora, evidenziando che cittadini e attività non potevano pagare per un servizio non goduto. Altro passo decisivo, a Gennaio 2024, la proposta da parte delle associazioni di un protocollo risarcitorio che evitasse le azioni legali. Fino alla storica sentenza di ieri.
“Facciamo nuovamente appello all’Ato e a Rivieracqua- commenta Furio Truzzi, presidente ligure di Assoutenti- a sottoscrivere il protocollo risarcitorio per evitare una raffica di cause a tutela degli utenti e inoltre auspichiamo la sospensione immediata dei corrispettivi per la depurazione sin dalla prossima bolletta come attuato nelle società idriche nell’Ato genovese”.
Le associazioni Assoutenti e Onda Ligure Consumo & Ambiente sul tema dei corrispettivi di depurazione intendono avviare iniziative a tutela degli utenti dei comuni di Alassio, Albenga, Pietra Ligure e la Val Maremola sull’esempio di quanto raggiunto con Iren e Ato genovese per gli utenti di quei territori.