Politica - 07 maggio 2024, 16:01

Terremoto corruzione in Liguria, Rosso (FdI): “L’ipotesi di elezioni anticipate non si può escludere”

Le parole del coordinatore regionale del partito: “Bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari preferisce dimettersi, cade tutto e si va al voto. Stamattina per noi è cascato il mondo”

Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia

Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia

Sono due le domande che circolano da questa mattina, da quando l’inchiesta per corruzione portata avanti dalla Guardia di Finanza ha visto finire ai domiciliari il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti: il presidente di dimetterà? Si andrà a elezioni?
Due quesiti che per il momento non trovano risposta, tra l’incarico di presidente ora nelle mani di Alessandro Piana (vice di Toti) e una squadra di governo regionale determinata a proseguire per la propria strada in attesa dei verdetti.

Sul tema, però, è intervenuto il coordinatore ligure di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso, che ad affaritaliani.it ha commentato: “Il fatto è accaduto poche ore fa, ma non si può escludere nulla. In Liguria le elezioni sono in programma da ottobre del 2025 ma l'ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere. E bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto e si va al voto. È davvero presto per aggiungere altro. A caldo posso dire solo queste cose”.

Rosso ha poi aggiunto: “Prima di esprimere una valutazione attendo di vedere le carte, leggere bene e capire. Certo è che questa vicenda ci è capitata tra capo e collo, una cosa del genere non ce la saremmo mai aspettata. Io sono un garantista sempre e per me fino al terzo grado di giudizio prevale la presunzione di innocenza e, quindi, voglio vedere esattamente che cosa dicono le carte e quali sono le circostanze. Certo è che stamattina per noi è cascato il mondo, non avevamo mai avuto sensazioni di una cosa del genere. Ognuno fa il suo mestiere, la magistratura ha il dovere di indagare e l'indagato il diritto di difendersi”.

Pietro Zampedroni

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