In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, Imperia ha ricordato Franco Antolini, “Dirigente partigiano, deportato ed economista”, con una conferenza in Provincia.
LE INTERVISTE
“Si aprono le celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione a Imperia con questa conferenza dedicata a Franco Antolini, sindacalista, partigiano, deportato politico a Mauthausen sopravvissuto e studioso in economia”, commenta Simone Falco, presidente della sezione Aned Savona-Imperia.
“Mio padre è morto che avevo diciassette anni ed è stato deportato che ne avevo due. Era un uomo molto dolce e simpatico. Una cosa a cui teneva molto era la competenza, quello che conta nella vita è non essere un pressapochista, le cose bisogna saperle e saperle fare”, ricorda la figlia, Adriana Antolini.
"Quando gli chiedevo ‘come facevi a restare in un posto così tremendo’, lui mi rispondeva ‘io sapevo perché ero lì, loro no’. Questa era la forza dei deportati politici, che nel nostro paese sono stati più di quelli razziali. Questo ci dice che qualsiasi dittatura o sistema oppressivo prima fa fuori l’opposizione, poi si permette tutte le leggi possibili ingiuste, tra cui quelle raziali”, conclude Antolini.
Nato a Porto Maurizio nel 1907, Antolini è stato, dopo l’8 settembre, tra gli animatori della Resistenza in Liguria. Dopo tre mesi di carcare e interrogatori è stato deportato nel campo di eliminazione di Mauthausen nel 1944. Sopravvissuto e rientrato in Italia, è stato designato dal CLN commissario dell’Ansaldo. Ha anche ricoperto i ruoli di consigliere comunale e provinciale di Genova ed è stato membro della Commissione centrale economica del PCI.
Durante l'incontro, a cui hanno partecipato anche gli alunni dell'Istituto comprensivo "G. Boine", è stata deposta una corona d'alloro a ricordo dei caduti imperiesi della Resistenza e della deportazione nei campi nazisti.
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