Attualità - 05 aprile 2024, 13:20

Ripianare i debiti di 80 milioni e tirare dritto, Rivieracqua ci prova col socio privato

Alla Conferenza dei sindaci in Provincia sono stati illustrati i dettagli e il piano di rilancio

Ripianare i debiti di 80 milioni e tirare dritto, Rivieracqua ci prova col socio privato

Ripianare i debiti di 80 milioni e tirare dritto. Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia, ci prova.

Alla Conferenza dei sindaci in Provincia sono stati illustrati i dettagli e il piano di rilancio: lo statuto e i patti parasociali propedeutici al bando di gara per l'ingresso di un socio privato dovrà avvenire entro il prossimo 31 ottobre.

Quella è la prima data in agenda "per non far fallire la società e mettere in grande difficoltà anche cinquecento aziende creditrici", ha riferito il presidente dell'Ato idrico imperiese, Claudio Scajola.

Lo stesso presidente ha sottolineato che "per arrivare a questa svolta c'è stato un lavora immane sotto il controllo continuo e con la consultazione del tribunale, visto che siamo sotto procedura controllata".

A tutti i comuni è stato consegnato il nuovo statuto della nuova società, i patti parasociali e la delibera, che devono approvare i singoli consigli comunali

L'ingresso del socio privato dovrebbe apportare complessivamente 40 milioni, a cui si aggiunge una devoluzione del credito - sotto forma di azioni - per 5,5 milioni da parte del Comune di Imperia e 4,2 da parte di quello di Sanremo. Gli altri trenta milioni proverranno da una ristrutturazione del debito, in parte attraverso al continuità aziendale ovvero le tariffe. "Dobbiamo fare tutto di corsa - ha aggiunto Scajola - per la gara a doppio oggetto, che prevede l'immissione di un privato al 48 per cento. Quindi dobbiamo arrivare all'aggiudicazione della nuova formulazione societaria entro il 31 ottobre, data imposta dall'accordo con il tribunale".

A margine della riunione è emerso che il Cda del nuovo assetto societario sarà composta da cinque membri: tre di nomina pubblica e due privata; tre saranno i revisori dei conti.

Il ruolo di amministratore delegato spetterà al privato, mentre quello di presidente al pubblico. La necessità di ricorrere al socio privato è stata ribadita da più sindaci, a partire da Alberto Biancheri (Sanremo); per continuare con Flavio Di Muro (Ventimiglia) e Mario Conio (Taggia).

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