"Vogliamo esprimere il nostro sostegno e la nostra vicinanza agli studenti in piazza questa mattina per protestare civilmente e ironicamente contro le battute discriminatorie e sessiste del preside del Liceo Scientifico, Paolo Auricchia", commenta Alleanza Verdi Sinistra.
"Siamo anche vicini alla comunità dei docenti del Liceo perché siamo sicuri che le parole del loro dirigente non li rappresentano.
Vogliamo dire al dirigente scolastico che il pensiero che va contro la parità di genere non è un " libero pensiero", come Auricchia ha cercato di sostenere in un suo risibile comunicato , ma un pensiero retrogrado e patriarcale, inaccettabile tanto più da chi, come lui, ha un ruolo da educatore e istituzionale. Il fatto che la sua scuola abbia celebrato l'8 marzo con uno spettacolo delle studentesse e degli studenti dal titolo "Pillole di emancipazione" non lo assolve, anzi sottolinea ancora di più l'ipocrisia del suo comportamento. E l'ipocrisia, si sa, è colta immediatamente da ragazze e ragazzi ed è l' atteggiamento più antieducativo che ci sia.
Tante sono state le proteste in queste ore provenienti da molte associazioni e da personalità politiche di diverso orientamento. Questa reattività è un fatto estremamente positivo e non è una "strumentalizzazione politica", come sostiene Auricchia. È semplicemente il riconoscimento che la parità di genere è uno dei pilastri costituzionali della nostra società e di ogni società moderna. Ogni ragazzo e ogni ragazza deve essere libero di essere e diventare chi vuole, al di là di ogni stereotipo di genere.
Che un dirigente scolastico non lo sappia e in una sede pubblica come LinkedIn, sbandieri la sua discriminazione sessista ai quattro venti è molto grave e fa dubitare del suo essere all' altezza del ruolo che ricopre.
Riteniamo che a tal proposito debbono essere presi in esame conseguenti provvedimenti dall'Ufficio Scolastico Regionale della Liguria.
La deputata di AVS on. Elisabetta Piccolotti sta valutando se esistono gli estremi per una interrogazione parlamentare su questa penosa vicenda".