In occasione della Giornata internazionale della donna, nell'aula magna del Campus universitario imperiese, si è svolto un convegno dedicato alla Memoria delle donne deportate nel campo nazista di Ravensbrück.
LE INTERVISTE
“Ringraziamo per l’attività che svolge l’Aned, che tiene viva una memoria importante. La partecipazione delle donne alle tragedie del mondo è stata molto forte ed è giusto ricordare le donne che sono morte nei campi di sterminio”, commenta il sindaco Claudio Scajola.
Ambra Laurenzi, presidente del comitato internazionale di Ravensbrück, spiega: “Un convegno importante perché si parla di donne deportate sottoposte al lavoro forzato. La deportazione femminile, spesso appiattita a quella maschile, ha delle sue peculiarità che la rendono anche più drammatica.
La Siemens, fabbrica elettromeccanica, ha sfruttato il lavoro femminile nel campo di Ravensbrück, per lavorare su piccoli ingranaggi, infatti, occorrevano mani più piccole. La cosa più sorprendente è il coraggio che molte donne hanno dimostrato, boicottando il lavoro: molte lo hanno fatto, a proprio rischio, dando prova di un grande coraggio e di forza morale.
Un altro aspetto che emerge è la grande solidarietà che si è creata all’interno del campo, che indipendentemente dalla nazione di provenienza, dalla lingua, dal motivo di deportazione ha visto le donne essere solidali l’una con l’altra. Il memoriale che si erge a Ravensbrück è un monumento di una donna emaciata che tiene tra le braccia un’altra donna, una pietà al femminile, che restituisce la forza e il coraggio che le donne hanno saputo dimostrare".
Conclude Licia Cesarini, Cgil Savona: “Le donne, in provincia di Imperia, sono impiegate principalmente nel settore dei servizi e per questo hanno spesso rapporti di lavoro precari. Oggi la Cgil è in sciopero contro il precariato e perché si abbiano salari dignitosi”.
La conferenza, organizzata dall'Aned, è stata moderata da Anna Maria Peroglio Biasa, vicepresidente della sezione Aned di Imperia e hanno partecipato la Cgil e gli studenti delle scuole superiori della città.
Sono intervenute Licia Cesarini, Mirella Pasini dell’Università di Genova, Ambra Laurenzi, presidente del Comitato internazionale di Ravensbruck che ha presentato il libro “A volte sogniamo di essere libere, il lavoro forzato alla Siemens nel lager femminile di Ravensbruck”.
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