Attualità - 08 marzo 2024, 07:11

Imperia, da gennaio sono venti le donne che hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza

"Dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin c’è stata una recrudescenza della violenza contro le donne", commenta Roberta Rota, responsabile provinciale del Centro

Imperia, da gennaio sono venti le donne che hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza

Sono già una ventina le donne che, da gennaio, hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza (ISV) della provincia di Imperia. Il centro ISV, Insieme Senza Violenza, ma anche acronimo delle città in cui risiedono i tre sportelli d’ascolto (Imperia, Sanremo, Ventimiglia) è una struttura provinciale, l’unica accreditata da Regione Liguria.

Al centro si rivolgono soprattutto donne italiane. La violenza di genere non conosce classe sociale, età, etnia, background culturale o orientamento sessuale: è un fenomeno trasversale”, precisa Roberta Rota, responsabile provinciale del Centro. 

Il terribile omicidio di Giulia Cecchettin non ha costituto un deterrente: “C’è stata addirittura una recrudescenza della violenza contro le donne, un aumento dei casi. Dopo l’episodio di Giulia Cecchettin qualcuna in più ha denunciato, ma si rimane in linea con il dato nazionale: solo il 70 per cento delle donne in carico al centro antiviolenza denunciano”. 

La denuncia, appunto, non costituisce una condizione per la presa in carico da parte del centro: “Uno dei requisiti che viene richiesto dalla convenzione di Istanbul è non obbligare la donna a denunciare, la condizione ‘sine qua non’ per accedere al centro sono la libertà e l’autodeterminazione”.

Come si riconosce la violenza? “Si parte sempre da una violenza economica, con la privazione dell’indipendenza economica della vittima che deve quindi far riferimento al partner per qualsiasi esigenza, per sé o per i figli, e diventa così più facilmente controllabile. Il partner controlla in modo ossessivo quello che spende la donna, ogni aspetto della gestione della vita quotidiana”, spiega Rota

Poi si passa alla violenza psicologica: “Si mette in dubbio la stabilità psicologica della donna, si tratta di una violenza così sottile e invisibile che spesso la vittima stessa non se ne accorge. È molto semplice vengono ripetute frasi come ‘non sei all’altezza della situazione’; ‘non sei bella’; ‘guarda come ti conci’; ‘ti credi intelligente?’; ‘pensi di essere una buona madre?’; ‘ma lo vedi che i tuoi parenti sono tutti antipatici?’, ‘come si fa ad andare d’accordo con i tuoi, sono tutti matti’ ‘non mi piacciono le amiche che frequenti’”. 

Al Centro è presente anche un Gruppo di mutuo aiuto: le Perle Viola, uno spazio dove le donne possono confrontarsi, trovare sollievo e supporto: “Un’operatrice dialoga e ascolta le storie delle donne, fa da 'trait d'union' e fa esplicitare il loro vissuto di sofferenza. Da lì nasce un percorso di riconoscimento del proprio valore personale: tramite una rielaborazione delle emozioni relative a quel vissuto, si esce dal ciclo della violenza e si riacquista l’amore per sé stesse”, conclude Roberta Rota.

Il Centro ISV ha sede a Imperia in viale Matteotti 28, a Sanremo in via Peirogallo 16 e a Ventimiglia in piazza XX Settembre, nella sede dei servizi sociali. È possibile rivolgersi al numero verde gratuito 8001866060 o contattare la mail info@centroisv.it

Sara Balestra

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