La Muay Thai è l’arte marziale thailandese per eccellenza, conosciuta e praticata in tutto il mondo. Con un'origine remota nel medio oriente che risale a quasi 2000 anni fa, l’arte delle ‘otto armi’, chiamata così in riferimento al numero di parti del corpo che si possono utilizzare in uno scontro (pugni, calci, ginocchiate, gomitate), si inserisce nella scena sportiva italiana silenziosamente ma con andamento virale, attirando sempre più praticanti di qualunque genere ed età, per ragioni che spaziano dall’agonismo, al fitness, ad una azione efficace per combattere il bullismo giovanile.
L'imperiese Tiziano Campus nel 2019 ha conquistato il titolo italiano di Muay Thai Pro nella categoria dei 70kg, oltre ad aver combattuto tra le più grandi organizzazioni internazionali, con più di 50 incontri disputati a suo nome.
Il 3 marzo combatterai contro Victor Glachant al Casinò di Sanremo, come si prepara il campione Italiano ai match?
“La Muay Thai è uno sport ad alto ritmo aerobico, che necessita di un grande fiato e preparazione atletica, per questo i miei allenamenti sono tutti funzionali al combattimento: molte riprese ai colpitori, tecnica esplosiva, allenamenti al sacco. Tutto è unito alla simulazione nello sparring di un vero e proprio combattimento, per testare le proprie capacità. Il mio metodo è maturato negli anni di esperienza, nel viaggio e anche grazie al contributo del maestro Shan Cangelosi di Genova. L’avversario che andrò ad affrontare a Sanremo è forte e ha un vantaggio notevole in altezza e di leve, ma sto preparando una strategia efficace per affrontarlo al meglio”.
Hai calcato ring internazionali, come il Lumpinee Stadium di Bangkok, lo Yokkao 46, e il Bellator, quali sono le principali differenze che hai trovato con il panorama italiano?
“La disciplina nel panorama italiano è ancora secondaria rispetto ad altre, le risorse disponibili nell’ambiente non sono ancora paragonabili. I segnali, però, sono positivi, è sicuramente in crescita da tutti i punti di vista e sul territorio, anche grazie al contributo di grandi promozioni come ‘ONE’ che la esportano nel mondo.
Ho viaggiato molto in differenti paesi, compresa la Thailandia, patria ufficiale dello sport, anche rispetto ad altri paesi europei le differenze si sentono”.
Qualche parola sul tuo futuro e quello dell’arte marziale, cosa possiamo aspettarci?
“Spero di continuare a combattere ancora per più tempo possibile, andando ad affrontare avversari sempre più forti. Parallelamente, da questo settembre ho iniziato il mio corso di Muay Thai alla Infinity ASD, la mia volontà è di far crescere sempre di più l’affiatato gruppo che si è già creato: alcuni di loro a breve li porterò a a fare i loro primi match. Sempre più persone, anche con l’avvento di internet, colgono i benefici della pratica dell’arte marziale, anche dal punto di vista di Imperia e nazionale mi sento di rimanere fiducioso”.