Da migratori a stanziali popolano in numero crescente le foci dei fiumi e anche i porti. Non è difficile vederli durante il giorno a Oneglia sul pontile proprio accanto ai pescherecci o in sosta sulle grosse boe davanti a Calata Cuneo.
Sono i cormorani, una minaccia per i pesci, ma anche i pescatori. Ogni cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l'altro pesci feriti nell'attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti.
Il numero di cormorani svernanti è cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell'Europa centro-settentrionale.
I pescatori lanciano l’allarme: “I cormorani non si limitano alle specie di pesce pregiate perché mangiano anche quelle specie-foraggio che dovrebbero fungere da pasto per le prime, rendendo ancor più negativo il loro impatto sul settore ittico. In tutta la Liguria sono oltre 150. L'Ispra - Istituto per la protezione ambientale - ne consente la riduzione del 15%, ma la percentuale sarebbe insufficiente visto il sovrannumero. Sovrannumero che per gli ambientalisti non solo non è causa della riduzione della fauna ittica - perché diversamente gli uccelli non sarebbero diventati stanziali, ma continuerebbero a migrare in cerca di cibo - ma che soprattutto sarebbe stato causato dall'uomo quando, modificando gli alvei dei fiumi - tra deforestazione, prelievi di sedimenti - hanno creato delle pozze in cui i pesci si concentrano e vengono catturati senza possibilità di fuga".