Dopo l’accoglimento del Tar di Genova sul ricorso contro l’ordinanza del Sindaco di Soldano, Isio Cassini, che aveva imposto la messa in sicurezza delle proprietà attigue all’appartamento esploso il 27 agosto e che aveva provocato la morte di Cristophe Perez, oltre al ferimento di Louis Lesser e Jonathan Fortunato, entrambi all’interno al momento dei fatti, ora il Comune si rivolge al Consiglio di Stato.
Nel ricorso, presentato da Camilla Maccario, Desio Maccario, Eugenia Paraschiv, Laura Basta, Agostino Longo, Barbara Boeri e Remigio Amalberti, rappresentati e difesi dall’avvocato Fiammetta Sciamanda, era stato contestato il poco tempo (15 giorni) per la messa in sicurezza degli immobili. Da evidenziare che servono ancora accertamenti da parte della magistratura. L’ordinanza riguarda i proprietari della costruzione a fianco a quella esplosa, tra appartamenti e cantine.
Gli accertamenti tecnici eseguiti, dai Vigili del Fuoco e da un tecnico incaricato dal Comune, avevano ordinato la ‘messa in sicurezza’ sotto la guida di un tecnico abilitato, degli immobili di loro proprietà (adiacenti a quello in cui è avvenuta l’esplosione) e che il tecnico ha ritenuto fonte di pericolo per la pubblica incolumità, in quanto danneggiati, anche nelle strutture portanti, entro quindici giorni dalla notifica del provvedimento.