Dopo più di otto anni, la Locanda del Gufo a Civezza riaprirà le porte. Il bed & breakfast di proprietà comunale era rimasto chiuso e abbandonato dal 2015 quando era mancato il titolare che aveva vinto il bando di assegnazione.
Gli eredi avevano rinunciato a proseguire l’attività e così la locanda era finita vittima dell’abbandono. E, in conseguenza di vicende legali, anche di storture burocratiche. “Ho dovuto fare affidamento a tutta la mia caparbietà – confessa il sindaco Maddalena Ricca – per riuscire a liberarla dei vincoli giuridici e combattere con la burocrazia che il 'sistema' opponeva alle richieste del Comune, erano normali le mie continue visite nella sede del Tribunale”.
Ma la testardaggine della sindaca, alla fine, ha avuto successo. “La Locanda del Gufo – precisa – è tornata nella normale competenza del Comune, una struttura di accoglienza come questa per un paese come Civezza contribuisce in positivo alla potenzialità turistica, all’immagine e crea sicuramente lavoro”.
Per le prossime stagioni il paese della Valle del San Lorenzo avrà qualcosa in più da offrire. “Una volta rimesso in ordine – prosegue Maddalena Ricca – faremo il bando di assegnazione per il futuro gestore della struttura”.
Per avere valenze turistiche non si può dimenticare la logistica. “Ormai gli interventi sulla strada comunale sono conclusi –sottolinea – Sia il tratto che proviene dalla costa che quello in uscita dal paese avevano necessità di lavori di manutenzione straordinaria”.
Non solo turismo ma anche efficienza ed estetica. “A breve inizieremo i lavori per la sede comunale – avverte – Si tratta di un intervento per una spesa di 100 mila euro nell’ambito del risparmio energetico che riguarda il tetto e le facciate del Municipio”. E, non ultimo, un intervento che, in uno dei tanti paesi con una popolazione di anziani, è essenziale.
“Devo ringraziare Roberto Predonzani, direttore socio-sanitario dell’Asl 1 -grazie al suo intervento, il quarto sabato del mese al mattino sarà in paese il camper del laboratorio mobile per i prelievi, una presenza fondamentale per i tanti anziani che hanno difficoltà a raggiungere la sede ospedaliera”, conclude Ricca.