Politica - 21 gennaio 2024, 07:11

Concessioni marittime produttive. Bracco contro Scajola: “Go Imperia cavallo di Troia per regalare i nostri porti al privato”

“Unica alternativa mettere a gara le aree sulla base di progetti e investimenti che se provengono da imperiesi è meglio ancora”, dice il capogruppo di opposizione

Concessioni marittime produttive. Bracco contro Scajola: “Go Imperia cavallo di Troia per regalare i nostri porti al privato”

La Go Imperia cavallo di Troia del sindaco Scajola per consegnare i nostri porti, di Oneglia e Porto Maurizio al privato. Un film dell’orrore che, purtroppo, gli imperiesi  hanno già visto”. A sostenerlo è il capogruppo di Imperia Rinasce Ivan Bracco.

L’argomento è quello scottante delle concessioni marittime cosiddette produttive, “congelate” dal sindaco Claudio Scajola con la delibera del 22 dicembre scorso, oggetto di accesa discussione in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale

Non le sembra, Bracco, di fare un po’ un processo alle intenzioni? 

“Assolutamente no, basta leggere le carte. Innanzitutto, quello di Imperia è l’unico caso in tutta la Liguria di 'congelamento'. Il sindaco ha dato indirizzo di ‘non rilasciare’, come si legge nella delibera, unico caso, appunto, nella nostra regione, di non rilasciare nuove concessioni con finalità produttive alla Marina di Porto Maurizio, nell’avamporto di Oneglia, salvo alla foce dell’Impero. Perché?”.

Ce lo spieghi lei…

"Se guardiamo a queste premesse e al Piano economico finanziario per l’ottenimento della concessione demaniale pluriennale, non si intravede la minima indicazione di come si vadano a finanziare le opere, ad esclusione della vendita dei posti barca, molti dei quali oggetto di contenzioso. Inoltre, nello stesso Piano non sono previste altre fonti di finanziamento, come i mutui”.

Quindi? 

"Quindi credo la costruzione del sindaco sottenda la volontà di regalare i due porti a un privato che li gestirebbe per molti anni facendo perdere alla città tutte le sue aree. Ci sono attività come il Copi, ma anche altre, la Maresca, che hanno già presentato progetti e investimenti, perché non tutelarli?

Secondo lei lo schema sarebbe, dunque, quello di regalare nuovamente il lungomare a un privato, come di fatto, era stato fatto con Caltagirone?

“Bisogna dire di no, sarebbe una follia. Non è un processo alle intenzioni, ci si arriva mettendo insieme le carte, io non contesto l’operazione da punto di vista strettamente legale in questa fase, ma la volontà politica che traspare da ogni parola e mettendo insieme i concetti. Ogni singola concessione deve essere messa a evidenza pubblica, altrimenti, intanto, si va a creare un monopolio della Go Imperia.

Cosa proponete in alternativa, visto che qualcuno dovrà pure mettere i soldi per finire, in particolare, il porto turistico?

"L’unica alternativa per noi è quella di mettere a gara le aree sulla base di progetti e investimenti che se provengono da imperiesi è meglio ancora. L’alternativa non può essere quella di affidarsi a un monopolio pubblico – privato, perché, automaticamente non sarà più pubblico. Essendo la Go Imperia in sofferenza di bilancio si dovrà per forza appoggiare ai privati ed è quello che vogliamo scongiurare”.

Diego David

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