Il Comune di Pieve di Teco aumenta la tassa di occupazione di suolo pubblico e gli ambulanti minacciano di disertare il Mercatino dell'Antiquariato. Lungo i portici di Corso Ponzoni, insomma, c’è aria di polemica con il rischio che, dopo trent’anni, scompaia il Mercatino dell’antiquariato. Il “casus belli” è nato a causa dell’aumento dai 20 euro dello scorso anno ai futuri 30 della tassa dovuta dagli espositori per le loro bancarelle che, ogni quarta domenica del mese, sono presenti all’appuntamento pievese.
“Mi appare come una vicenda strumentalizzata – interviene il sindaco Enrico Pira – E credo che la contrapposizione muro contro muro non sia positiva per nessuno”. Un commento che sembra presagire un possibile confronto come pretendono gli ambulanti pronti a non presentarsi all’appuntamento del prossimo 28 gennaio.
“Sono sereno e tranquillo per la nostra decisione – prosegue il sindaco – Come amministratore pubblico sono molto affezionato al mercatino che, comunque, necessita di spese a carico del bilancio comunale”. E, in questo caso, nasce l’intervento che deve tener conto dei costi degli eventi organizzati sul territorio comunale.
“L’importo della tassa è identico da anni – precisa Pira – Il mercatino comporta vantaggi per il paese ma anche costi per il personale, la pulizia, la polizia locale e la logistica che, non solo sono aumentati negli anni, ma sono da giustificare nel bilancio comunale”. Comunque, ed è la promessa del sindaco, non sarà un aumento fin a se stesso. “Pensiamo di migliorare attualizzare la gestione di questa manifestazione – è il suo impegno – Il progetto è quello di realizzare un sistema informatizzato per il posizione del banco che possa anche avere una durata pluriennale”.