Terzo punto all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale dedicato alla mozione contraria alla decadenza delle concessioni demaniali marittime produttive: presenti in aula i concessionari direttamente interessati dal provvedimento assunto lo scorso 17 ottobre dal sindaco Claudio Scajola. La proposta è stata respinta con 17 voti contrari e 9 favorevoli.
Relatrice della mozione presentata dai gruppi di opposizione (Imperia Rinasce, Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Imperia Senza Padroni, Società Aperta), la consigliera di Imperia Rinasce, Loredana Modaffari, che ha ricordato: “Cosa ne sarà di queste famiglie che vivono di porto, in una città in cui su 107 province a fare il lavoro siamo al 77 esimo nel 1996 eravamo al sedicesimo. Ci sono altri dati, siamo al primo posto per i protesti pro capite, c’è una difficoltà e non possiamo pensare che i nostri figli diventino tutti dipendenti della Go Imperia o vadano a fare i baristi o i camerieri in quello che oggi è l’infopoint e poi domani diventerà magari un bar. Dobbiamo dare qualcosa di diverso ai nostri giovani, dobbiamo permettere ai lavoratori di oggi di continuare a lavorare, in modo sereno, non aspettare di avere un’ulteriore proroga. Nessun altro Comune del litorale ha intrapreso un’azione del genere, non sono arrivate ordinanze di sgombero, ovviamente ci sarà una difesa del posto di lavoro, della disponibilità finanziaria e la possibilità di arrivare a fine mese.
Sicuramente un’azione scorretta dell’amministrazione dal punto di vista politico e legale e che non segue le direttive: le concessioni devono essere affidate sulla base di procedura selettiva, per quale motivo la Go Imperia dovrebbe diventare concessionaria, la Go Imperia che neanche ha nelle sue attribuzioni la cantieristica, non ha un progetto, ed è abbastanza in crisi.
Dobbiamo allinearci con gli altri Comuni, chiediamo che venga sospesa questa procedura e che si aprano tavoli seri, che l’amministrazione spieghi a chi oggi lavora nel porto quella che sarà la sorte: sicuramente nella mente dell’amministrazione il quadro è chiaro, lo rendesse chiaro anche a chi ne ha maggiore interesse”.
Ha risposto il sindaco Claudio Scajola: “Di cosa stiamo parlando? Lei consigliera nella sua arringa dice che ci vuole collaborazione e confronto, ma la collaborazione c’è quando è ricercata. Dal suo gruppo ho sempre visto attacchi, azioni distruttive, fino ad arrivare a fare ricorsi nei confronti del sindaco: legittimo, ma poi è contraddittorio chiedere collaborazione.
Alcuni Comuni hanno già fatto partire le gare su tutto, anche sui balneari, noi abbiamo scelto una linea diversa: dove non c’è chiarezza sulle attività turistiche ricettive abbiamo scelto il rinvio al 31 dicembre 2024. Nei confronti di quelle produttive, 17, ci siamo mossi studiando le leggi: non c’è ombra di dubbio da parte di nessun giurista che non ritenga che le licenze scadute devono essere dichiarate decadute. Non abbiamo mandato la notifica che erano scadute, dichiariamo anche adesso che noi intendiamo passare da un regime di provvisorietà a uno di maggiore durata. Secondo le proposte che saranno formulate verranno date concessioni per la durata pari agli investimenti.
La legge prevede che il sindaco illustri il suo programma in consiglio comunale, che è la linea adottata dall’amministrazione. In quell’occasione abbiamo detto che la cantieristica non solo è importante, deve anche crescere, ma questo non significa che non si debba rispettare la norma che prevede di fare proposta, presenti il piano finanziario, che sarà pubblicato, avrà un diritto di prelazione e si darà la concessione pluriennale. Diversi di questi imprenditori hanno parlato con l’ingegnere Oreggia, hanno presentato le prime idee e stanno formulando proposte per presentare richieste di concessioni pluriennali per quel settore.
Ad esempio, la concessione relativa al cemento: ho detto con spirito chiaro a quei signori, che quella collocazione dal sindaco di Imperia non sarà più concessa, dovrà essere trovata un’altra collocazione.
Il tema principale è quello relativo al consorzio Copi, mi pare di capire che si confonda la difesa e l’interesse del consorzio costruito in modo complesso che ha dato problemi, più volte interrotto dall’arrivo dei carabinieri per problemi tra i soci. Qualcuno vuole fare il difensore di uno status quo che io non difenderò mai. Noi in quell’area vogliamo far crescere la cantieristica.
Io credo che non ci possa essere interesse da parte di nessun operatore nel non trovare una collaborazione con l’amministrazione, se si aprono contenziosi diventa difficile anche le procedure di affidamento. Ripeto in seduta pubblica che quell’area è destinata alla cantieristica, ampliandosi, sarà il Copi, noi la rinnoveremo perché è necessario in quell’area avere una cantieristica che funziona.
Su tutta l’area di banchina Aicardi, non c’è intendimento di eliminare nessuna attività, non ho mai sostenuto che l’attività della città possa essere solo turistica, l’abbiamo incrementata, ma lo sviluppo deve essere plurimo.
Se diciamo che questa città ha perso l’Agnesi, la Berio e la Sasso si deve fare qualche lettura su come si è modificata la realtà industriale nei tempi, altrimenti continuiamo a fare disinformazione per giocare contro”.