Attualità - 13 gennaio 2024, 07:46

Tariffe dell'acqua in aumento, Confesercenti fa ricorso al Tar contro Rivieracqua

“La retroattività degli aumenti risulta illegittima perché contraria ai principi di irretroattività degli atti amministrativi e di trasparenza dell'amministrazione”

(Credits Jonas KIM da Pixabay)

(Credits Jonas KIM da Pixabay)

La Confesercenti provinciale di Imperia e la società legata Confinvest, in qualità di utente, assistiti dagli avvocati Luigi Cocchi del foro di Genova e Anna Russo del foro di Imperia hanno notificato un ricorso al Tar contro Rivieracqua.

In particolare contro: il commissario ad acta presso la Provincia di Imperia per l’esercizio delle funzioni dell’ente di governo dell’ATO Ovest per il servizio idrico integrato; Ente di Governo dell’ATO Ovest della Provincia di Imperia in persona del legale rappresentante pro tempore; Provincia di Imperia in persona del Presidente pro tempore.

Il ricorso ha lo scopo di ottenere l’annullamento dei Decreti n. 12 e 13 del 2023 con cui sono stati deliberati gli aumenti tariffari del servizio idrico per tutti gli utenti del territorio servito da Rivieracqua.

I motivi di contestazione - dichiara Ino Bonello, presidente provinciale - sono molteplici e di carattere tecnico, ma per semplificare si possono riassumere nella retroattività degli aumenti tariffari disposti a fine 2023, ma applicabili a tutto il biennio 2022 e 2023, ritenuta illegittima perché contraria ai principi di irretroattività degli atti amministrativi e di trasparenza dell’amministrazione, nonché nella violazione della normativa specifica in materia di servizio idrico integrato sia per superamento dei tetti massimi di aumento consentiti da Arera e sia per mancata differenziazione tariffaria per le diverse tipologie di acquedotto che sono residuate anche all’esito delle revisioni operate e mancata articolazione delle tariffe in funzione della diversa tipologia di utenza”.

Se le delibere - aggiunge Sergio Scibilia, presidente della soc Confivest - di cui sopra non saranno annullate , i cittadini si ritroveranno a pagare bollette esorbitanti, addirittura tre volte tanto senza alcuna considerazione per la diversa tipologia di attività svolta e con effetto retroattiva dal 2022. Abbiamo scelto di tutelare le nostre imprese e i nostri associati, che non possono diventare le vittime prescelte di un piano di risanamento della società Rivieracqua basato su aumenti iniqui decisi dalla politica. Confesercenti non si sono limitati al ricorso amministrativo, ma con le stesse motivazioni invieranno un dettagliato dossier con segnalazione all’Autority di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che svolge attività di regolazione e controllo del settore idrico, opera per garantire l’efficienza nei servizi di pubblica utilità e tutelare gli interessi di utenti e consumatori”.

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