“L'ultima seduta del consiglio comunale di Imperia, benché tenutasi sotto le festività natalizie, è stata decisamente senza pace. Non si è infatti svolta in un clima di rispetto e di pacifico confronto tra amministrazione, maggioranza e opposizioni perché, sia il sindaco che alcuni consiglieri di maggioranza, hanno nuovamente riproposto l'inqualificabile teatrino di insulti personali verso gli esponenti delle opposizioni che osavano avanzare critiche sulle pratiche in discussione”.
Così interviene Lucio Sardi, consigliere gruppo Alleanza Verdi e Sinistra.
“Tutto questo in un consiglio dove il presidente manca completamente di equilibrio e credibilità alternando subalternità o lassismo in occasione delle richieste o degli insulti proferiti da esponenti della maggioranza e inutile autoritarismo o rigidità rispetto alle richieste o alle proteste dell'opposizione - prosegue Sardi - un consiglio senza pace per le tasche dei cittadini imperiesi a cui è stata "regalata" una stangata da oltre un milione e mezzo di euro di aumenti di tariffe l'anno con la trasformazione di quasi 500 parcheggi attualmente gratuiti in parcheggi a pagamento e con la conferma delle aliquote massime per l'irpef comunale e l'Imu. Un consiglio senza pace per le realtà associative e culturali, a seguito dell'introduzione di una tariffa per l'uso dell'unica sala pubblica sino ad ora disponibile in forma gratuita e utilizzata per iniziative pubbliche che hanno dato un contributo importante alla vita culturale e democratica della città. Una scelta dell’amministrazione Scajola particolarmente sgradevole non solo per il fatto di aver voluto far cassa a danno di realtà associative che si autofinanziano col lodevole contributo dei propri volontari, ma perché la concessione gratuita della sala potrà in futuro essere riconosciuta solo per le associazioni e le iniziative ritenute "meritevoli" in base al giudizio discrezionale dell'assessorato alla cultura. Un consiglio senza pace sulla pratica del porto turistico per l'incapacità di Scajola di ammettere le sue responsabilità sulla vicenda del fallimento del progetto di costruzione del porto turistico con il gruppo di Caltagirone, (che il sindaco continua ad addebitare alle inchieste giudiziarie), consapevolezza di cui dovrebbe invece fare tesoro per evitare di ripetere analoghi errori nel futuro. Un consiglio decisamente senza pace per il rifiuto della maggioranza di accogliere la nostra mozione di condanna di tutte le violenze avvenute in Palestina e per un immediato cessate il fuoco che ponga fine alla carneficina in corso a Gaza. Mozione in cui si chiedeva "addirittura" che nelle principali sedi del comune, a sostegno formale di questa richiesta, si esponesse simbolicamente la bandiera della pace. Per giustificare il voto contro tale mozione la maggioranza ha messo in campo tutte le forme di giustificazione, come quella decisamente fantasiosa dell'assenza di un giudizio critico sull'attacco terroristico di Hamas di ottobre, che nella mozione era invece espressamente richiamato e condannato. Per indurre al ritiro della mozione ha poi tentato una goffa, quanto evidentemente strumentale, richiesta emendativa della mozione, con uno stravolgimento del testo che, ritenendo giustificata e legittima l’azione militare Israeliana a Gaza, negava di fatto le ragioni della richiesta del cessate il fuoco. In ultimo ha messo in atto un vergognoso tentativo di farla decadere utilizzando un cavillo procedurale del regolamento del consiglio per una presunta (ma evidentemente falsa) assenza del proponente della mozione in aula durante il dibattito. Una richiesta talmente assurda da non poter essere accolta dal presidente del consiglio comunale, che ha comunque ritenuto di farla sembrare come una benevola "concessione" alle opposizioni. Ma il momento più basso lo si è raggiunto quando la maggioranza ha cercato di far ritenere illegittima, ai sensi di un articolo di legge (probabilmente del testo unico dell'ipocrisia politica), la richiesta contenuta nella mozione di esporre sul municipio e sui principali edifici comunali della bandiera della pace, forse perché a Imperia secondo la maggioranza e il sindaco Scajola un simbolo di pace non è legittimo”.