Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il DDL che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. Il Governo ha trasmesso il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea.
“L’utilizzo di ormoni che nell’agricoltura europea sono vietati da anni dovrebbe già essere sufficiente a porci delle domande,” sottolineano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. “Bisogna affidarsi alla scienza, sì, ma stando bene attenti a non snaturare un principio che lega il prodotto agroalimentare dal lavoro svolto dal produttore a un’attenzione che ci deve essere sul territorio.”
La legge promulgata dal Presidente della Repubblica fornisce un segnale importante per l’Unione Europea, nel rispetto del principio di precauzione. “Ci deve essere ricerca. E la ricerca deve essere pubblica, libera e indipendente, non condizionata dal monopolio di chi vuole la produzione del prodotto in questione,” aggiungono Boeri e Rivarossa. “L’Italia, che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini.”
Il sistema produttivo italiano va perfezionato attraverso le energie rinnovabili e abbattendo le emissioni in atmosfera; un approccio da applicare sia agli allevamenti che ai campi coltivati. Partire dall’Italia non significa ignorare il problema globale, anzi: proprio il contrario. Significa aver capito e compreso che i problemi che abbiamo a livello mondiale vanno risolti, in primis, nelle nostre case; nessuno è chiamato fuori, siamo tutti responsabili delle scelte che faremo nei prossimi anni.
E quando la risposta è collettiva, la domanda non può essere monopolizzabile.