Si sono svolti questa mattina, a cura della Polizia Scientifica, i rilievi all’interno del bar ‘Anthony’ a Ventimiglia, purtroppo teatro dell’omicidio consumatosi sabato 14 ottobre, al termine della contesa tra due uomini di nazionalità nigeriana.
I rilievi erano attesi per cercare ulteriori indizi utili alle indagini che la Polizia Ferroviaria e del Commissariato stanno svolgendo per capire con precisione cosa sia accaduto quella sera alle 19.30. I fatti hanno visto la lite tra il 32enne nigeriano Peter Enajero e il connazionale 26enne Omonke Okoedion.
Quest’ultimo avrebbe colpito il ‘rivale’ poi morto dissanguato e, dopo essere stato operato alcune volte per le ferite a sua volta riportate, ha rilasciato dichiarazioni totalmente opposte. Difeso dall’avvocato Mattia Caruso, il 26enne ha sostenuto di non essere stato lui a generare la zuffa, iniziata all’interno del bar, e nemmeno di aver sferrato il colpo mortale.
Dalle immagini visionate dagli inquirenti anche il colpo mortale sarebbe stato sferrato all’interno del locale, dove con la bottiglia di vetro rotta è stato raggiunto alla giugulare. Nelle immagini, infatti, si vede Enajero uscire già ciondolante per accasciarsi poi al suolo. Il 26enne, che è accusato di omicidio volontario, ha confermato di conoscere da tempo Enajero e che, poco prima, stavano bevendo insieme un caffè.
I rilievi di oggi della Scientifica, insieme alle immagini delle telecamere, sia del bar che dalla vicina banca, potranno aiutare gli inquirenti. Intanto, l’avvocato della titolare del bar, Fabio Scaffidi Fonti che ha presentato l’istanza di dissequestro del bar ‘Anthony’, confida che la sua cliente, Serena Mudadu, possa riaprire al più presto l’attività.