- 06 ottobre 2023, 07:05

Civitas, Ventimiglia paga 614mila euro per chiudere contenzioso con l'Agenzia delle Entrate

Lo comunica il sindaco Flavio Di Muro in consiglio comunale

Civitas, Ventimiglia paga 614mila euro per chiudere contenzioso con l'Agenzia delle Entrate

"La giunta comunale di Ventimiglia ha dato parere favorevole al fine di definire il debito di Civitas Srl nei confronti dell'Agenzia delle Entrate nell'importo di 614mila euro a fronte di una condanna  al versamento di circa due milioni e cento mila euro". Lo ha comunicato il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro durante la seduta del consiglio comunale andato in scena ieri sera.

"La Civitas Srl è la società nella quale il comune di Ventimiglia ha la partecipazione maggiore. La Civitas in liquidazione ha pendente un contenzioso davanti alla corte di Cassazione nei confronti dell'Agenzia delle Entrate" - ha detto Di Muro "E’ una situazione che ereditiamo. Tra i vari problemi di carattere internazionale, abbiamo Civitas, e noi abbiamo deciso di chiudere questa partita, di dare un taglio con il passato, di andare verso una compiuta liquidazione per non aggravare su questa Amministrazione, sulle future amministrazioni e soprattutto sulle future generazioni di ventimigliesi, debiti del passato".

Il sindaco Di Muro ha ripercorso le tappe che hanno portato la Civitas al contezioso con l’Agenzia delle Entrate: "L'Agenzia delle Entrate di Imperia ha notificato alla società, il 3 settembre del 2013, tre avvisi di accertamento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per un complessivo di 1.860.261, 57 euro. Civitas Srl ha presentato ricorso innanzi la commissione tributaria provinciale avverso gli avvisi di accertamento" - ha ricordato - "La commissione tributaria provinciale ha accolto il ricorso della società e ha annullato gli atti impositivi. L'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in appello presso la commissione tributaria regionale di Genova avverso la sentenza. La commissione regionale ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado statuendo, in particolare, che la società Civitas, soggetto passivo, e che elazioni per le manutenzioni straordinarie sono imponibili. Ha, invece, respinto l'appello sull'imponibilità Iva dei costi di distacco del personale e ha disapplicato in accoglimento alla domanda della società le sanzioni per obiettive condizioni di incertezza. La Civitas ha presentato ricorso per Cassazione per i capi di propria soccombenza e, a sua volta, l'Agenzia delle Entrate ha proposto autonomo ricorso sui capi di loro soccombenza. L'intera decisione di secondo grado è sotto esame della Corte di Cassazione. In considerazione delle disposizioni della legge finanziaria 2023".

"Il liquidatore della Civitas, il dottor Massimo Rossano, ha chiesto un parere al professor Marello sui possibili esiti del contenzioso e sull'eventuale opportunità di definire la lite, in base a tale normativa" - ha aggiunto - "Il totale dell'accertato, originariamente dell'Agenzie delle Entrate, aggiornato con gli interessi ammonta a oggi a circa due milioni e centomila euro. A seguito della sentenza di secondo grado l'accertato complessivo è stato ridotto a 710mila euro a lordo dei costi sostenuti per l'esecuzione dei lavori. L'Agenzia accetterebbe una definizione della lite per un valore di circa 614mila euro con eventuale pagamento rateale in un massimo di 20 rate a decorrere dal 30 settembre 2023. L'esito del processo di Cassazione è alquanto incerto e, comunque, con scarse probabilità di migliorare sensibilmente la sentenza di secondo grado. Il liquidatore, con comunicazione del 26 settembre 2023, ha rappresentato in merito alla possibilità della definizione agevolata delle liti pendenti con l'Agenzia delle Entrate presso la Corte di Cassazione e ha chiesto l'indizione dell'assemblea dei soci per avere pieno mandato in merito evidenziando che per l'esercizio 2023 l'importo da corrispondere si attesta a poco meno di 100mila euro. Il liquidatore ha trasmesso all'ente le domande di definizioni delle liti pendenti in Cassazione".

Elisa Colli

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