E' quasi terminata la fase della postproduzione del mediometraggio horror gotico Violetta Resti interamente girato in provincia d'Imperia e interpretato da attori locali non professionisti. L'opera sarà presentata in autunno a Sanremo e distribuita presso i festival nazionali ed internazionali del settore.
Il film prodotto dall'associazione Zuccherarte Ponente diretto dal regista Riccardo Di Gerlando della durata di circa 45 minuti narra la storia di un giovane scrittore Mario Drool (Mario Bava in italiano) che, per cercare la tranquillità necessaria a scrivere il nuovo romanzo, si reca in uno sperduto paese dell’entroterra ligure. A causa della sua allergia al profumo dei fiori, incontra rapidamente l’ostilità degli abitanti, per i quali è tradizione regalare violette ai nuovi arrivati.
"Un mediometraggio che si sipira fortemente al genere gotico padano tipico del regista Avati con forte influenze dai gialli italiani anni '70 (da Fulci a Deodato, da Argento a Bido). - spiegano dalla produzione - Il film ha come interpreti Andrea Ganzerla, Elio Markese, Nicoletta Napolitano, Stefano Miano, Franco La Sacra, Nicoletta Cino, Traudi Modena e i piccoli Loredana Hutupasu e Lorenzo Di Gerlando (figlio del regista). La sceneggiatura è stata scritta a più mani, dallo stesso Di Gerlando con Francesco Basso, Alessandro Cracolici e Roberto Ricci. Quest'ultimo ha scritto sempre con il regista il romanzo "La bambina delle violette" edito dalla casa editrice Le Mezzelane" e tratto dalla sceneggiatura del mediometraggio in questione".
"Mario Drool è prettamente un omaggio a Mario Bava, regista, direttore della fotografia, effettista e sceneggiatore italiano. Nativo di Sanremo, è stato considerato un maestro del cinema horror italiano. - ricordano - Nonostante avesse a disposizione budget molto spesso scarsi, tempi di riprese limitati e attori non sempre all'altezza, riuscì a realizzare film divenuti dei cult movie, che diedero vita a generi cinematografici fino ad allora inediti. La maschera del demonio (1960) fu capostipite dell'horror gotico italiano, con La ragazza che sapeva troppo (1963) inventò il genere del giallo all'italiana, Roy Colt & Winchester Jack (1970) fu tra i primi spaghetti western comici, Cani arrabbiati è stato l'antesignano del cinema pulp, mentre Reazione a catena (1971) e Sei donne per l'assassino (1964) ispirò il filone degli slasher".
"Bava divenne celebre anche per la creazione di effetti speciali e trucchi cinematografici semplici e ingegnosi in un'epoca in cui gli effetti digitali ancora non esistevano. Le musiche del film sono del compositore Christian Vinciguerra , la fotografia di Michele Sculco, l'audio di Giancarlo Pidutti, scenografie e costumi di Traudi Modena, le riprese dello stesso Di Gerlando e Giuseppe Trifirò" - concludono.