È stata approvata questa mattina all'unanimità in Consiglio regionale la proposta di legge alle Camere, presentata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Veronica Russo e sottoscritta dai consiglieri Stefano Balleari e Sauro Manucci, per l’abrogazione della legge 264/1999 che ha introdotto il numero chiuso per l’accesso ad alcune facoltà universitarie tra cui medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria, architettura e scienza della formazione primaria. La proposta di legge sarà ora inviata a Roma per continuare il suo iter in sede parlamentare.
“Abolire il numero chiuso significa ristabilire la meritocrazia, ad oggi completamente assente - afferma la consigliera - E' evidente che l'aver limitato il numero degli studenti non ha ridotto i costi della didattica né ha migliorato la qualità formativa. Anzi, al contrario: il test d’ingresso ha spinto molti studenti ad iscriversi a facoltà diverse rispetto a quelle per cui erano più predisposti o ad andare a studiare all’estero con notevoli costi per le famiglie”.
“Queste restrizioni di accesso hanno causato, soprattutto nel campo medico già carente di figure professionali, una serie di criticità che ora rischiano di mettere in ginocchio il sistema sanitario nazionale e quello ligure in particolare – aggiunge Veronica Russo - Il modello cui far riferimento è quello francese: istituire un primo anno accademico comune a tutti gli studenti che possono accedere al secondo anno dopo avere superato tutti gli esami del primo. In tal modo verranno eliminati i test di ingresso che spesso si basano su argomenti poco attinenti alla reale preparazione del candidato e verrà fatta una selezione al secondo anno basata esclusivamente su criteri meritocratici”.
“Inoltre, sempre per far fronte alla carenza di medici ed operatori sanitari, è fondamentale – conclude Veronica Russo – che vengano aumentate le borse di specializzazione in medicina. Le attuali, infatti, non corrispondono ai reali fabbisogni delle Regioni, soprattutto della Liguria, e non garantiscono di attuare quei percorsi formativi che danno l’opportunità di operare nelle diverse realtà del nostro sistema sanitario”.